Chanukkah accende la Triennale
“Qua oggi, un grande orgoglio”

“Il design si può esprimere in vari modi, questo è senz’altro tra i più innovativi. Nel suo insieme è quindi una mostra davvero speciale”.
Arturo Dell’Acqua Bellavitis, neo presidente del Triennale Design Museum, guarda soddisfatto all’allestimento della mostra Lumi di Chanukkah. Tra storia, arte e design che accoglierà i visitatori del grande polo culturale milanese fino all’otto gennaio. In esposizione oltre quaranta candelabri artistici che fanno parte dell’ormai celebre collezione della Comunità ebraica di Casale Monferrato, realizzata grazie all’intuizione del designer Elio Carmi e dall’artista Antonio Recalcati. Nel solco di quell’idea così particolare nasce anche questa nuova iniziativa, accolta ieri con grande entusiasmo da tutta la cittadinanza e prima ancora dalla stampa nel corso di una visita guidata dagli uffici stampa del Museo e dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane.
“C’è un grande orgoglio ad essere qua oggi, a celebrare questo traguardo” afferma Carmi. È lo stesso a ricordare come nacque l’intuizione del Museo dei Lumi e come il linguaggio dell’arte che lo caratterizzare sia universale e in grado di superare ogni confine e ostacolo. ”È possibile fare arte con gli oggetti di culto, anche nell’ebraismo. Oggi ne avete una chiara dimostrazione” sottolinea il celebre designer, che è anche Consigliere UCEI. La sfida è quella di non fermarsi mai, di far sì che sempre più artisti si raccolgano attorno a questa sfida. Anche in altre Comunità, non solo a Casale. Serve, sostiene Carmi, “un museo diffuso”.
schermata-2016-12-14-alle-15-55-15Non nasconde l’orgoglio anche Titti Palazzetti, sindaco di Casale: “Tutti in città abbiamo ormai imparato a conoscere la Comunità ebraica, la sinagoga, il ricco programma culturale allestito durante l’anno. Eventi e iniziative aperti a tutta la città, esattamente come questa straordinaria mostra”.
Sottolinea la Presidente UCEI Noemi DI Segni: “Questo è un momento di incontro aperto alla cittadinanza che, partendo da Chanukkah, dalla sua collocazione nella storia, nell’arte e nel design, come recita il titolo della mostra, vuol portare all’attenzione di tutti il tema dei valori essenziali, della luce che non deve spegnersi mai per illuminare il lungo percorso già compiuto e ancora da completare in molte parti del mondo”.
“La festa di Chanukkah ci offre in dono un grande messaggio: convivere tra diversi, consapevoli di ciò che si è e rispettando pienamente l’Altro, è un obiettivo alla portata. Questa è la vera strada verso il progresso” spiega il rav Roberto Della Rocca, direttore dell’Area e Cultura UCEI. “Accendere una luce, la stessa luce che è brillata persino nei campi di sterminio, nell’ora più buia per il nostro popolo, significa scommettere sulla vita”.
Importante anche la voce degli altri leader religiosi presenti. “Il modo in cui è strutturata, in questo proficuo dialogo tra passato e modernità, rende la mostra un esempio per tutti. Anche per una comunità come quella islamica, attesa come altre alla sfida della continuità” sottolinea l’imam Yahya Pallavicini, vicepresidente della Coreis.

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(14 dicembre 2016)