melamed – In viaggio per la Memoria

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“Noi possiamo essere portatori sani di idee di democrazia, solidarietà, impegno, antifascismo. Attraverso la divulgazione di questa esperienza, specie nei luoghi dove dilagano razzismo e qualunquismo. Luoghi dove dobbiamo rispondere con la Memoria.” Questa l’idea principale che Andrea, diciottenne di Campobasso, porterà con se dopo due giorni intensi e difficili sia emotivamente che fisicamente che lo hanno portato a visitare, insieme a un centinaio di coetanei, i luoghi dello sterminio. La sua classe, infatti, insieme ad altre provenienti da tutta Italia, ha partecipato al Viaggio della Memoria che ogni anno il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca organizza con il supporto dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Ad accompagnare gli studenti e i loro insegnanti, la Ministra Valeria Fedeli e la Presidente Ucei Noemi Di Segni, che mercoledì hanno rinnovato il protocollo d’intesa sui temi della Memoria, firmato insieme all’intesa siglata con il Consiglio Superiore della Magistratura, che portarà a una formazione dei magistrati che si impegneranno poi a portare le proprie competenze più quelle recentemente acquisite nelle scuole di tutta Italia. Arianna, di Matera ha commentato: “Provo rabbia, continuo a non capire. Non riesco a capacitarmi di come sia potuto succedere. Ora la cosa importante è applicare l’insegnamento alle cose che facciamo quotidianamente. Non dimenticherò mai.” e Martina, di Roma, ha aggiunto che è stata un’esperienza bella e profonda: “Studiare sui libri e vivere le cose dal vero è completamente diverso, sono emozioni diverse”. Davide, giunto in Polonia da Pantelleria, ha sottolineato come ora abbia fonti diverse da libri e internet: “È una cosa reale, io già ero contro il razzismo, però è una cosa che adesso ho visto di persona.” A Giulio, di Firenze, sono rimaste impresse le parole della testimone che ha accompagnato il viaggio, Tatiana Bucci, insieme alla sorella Andra: “Ha detto che tutto le sembrava normale, che gli ebrei dovevano vivere così… mi ha fatto capire l’innocenza di questi bambini, che venivano portati lì e uccisi subito. Sicuramente questo viaggio mi lascia il compito di raccontare queste cose che abbiamo visto, una volta tornati. E aiutare la società a vivere senza violenza.”

(20 gennaio 2017)