melamed – In ricordo di Lele Luzzati

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A margine del convegno su Emanuele Luzzati “Guarda il cielo e conta le stelle…”, che avrà luogo al Centro Bibliografico UCEI domenica 5 febbraio in ricordo del grande artista e scenografo a dieci anni dalla scomparsa, si terranno a Roma alcuni laboratori artistici per bambini e per ragazzi e ragazze in età di bar e bat mitzvà. A guidarli sarà Elisa Pezzolla, responsabile dell’Officina didattica del Museo Luzzati di Genova, scenografa e arte-terapeuta che lavora da anni nei progetti educativi del museo. In tutto sono previsti quattro appuntamenti: domenica 5, al mattino presso l’Ufficio Giovani della Comunità e al pomeriggio al Museo ebraico, lunedì 6 due incontri alla scuola media ebraica.

Che approccio utilizzi nei tuoi laboratori?
Uso l’arte per creare, giocare e facilitare l’apprendimento, secondo l’insegnamento “munariano” (i metodi dell’artista e pedagogista Bruno Munari, ndr) e in particolare ispirandomi all’opera di Emanuele Luzzati, un artista poliedrico, che usava diversi linguaggi, dalla scenografia alla pittura al collage alla scultura. Attraverso l’arte, il processo di apprendimento è pre-verbale, è incentrato sul fare e non sulla parola, ma non per questo è meno efficace. Ed è anche molto basato e giocato sulle relazioni del bambino con gli altri.

In particolare a Roma cosa proporrai?
Sicuramente dei laboratori legati a Tu-Bishvat, il “capodanno degli alberi”, che cade fra pochi giorni. Comporremo un grande bosco, assemblando tanti elementi diversi, carta, cartone, materiali di riciclo, utilizzando la tecnica del collage. Ci muoveremo sul filo dell’illustrazione e della scenografia.
Inoltre, in particolare il lunedì, scopriremo le immagini e le opere che Luzzati ha dedicato alla ritualità ebraica, per rielaborarle. La sua opera e il suo approccio artistico si prestano molto a essere al centro di laboratori di questo tipo, perché Luzzati era un artista a tutto tondo, e gli spunti che offre la sua opera sono davvero molti.

A dieci anni dalla scomparsa di Luzzati, qual è il suo lascito, in particolare per voi che vi occupate di educazione?
Luzzati non è mai stato un artista puro, era versatile e si muoveva agilmente tra più linguaggi. Esprimeva la sua fantasia e la sua creatività in totale libertà. Uno dei suoi insegnamenti più importanti è che i linguaggi possono essere mescolati, che non sono statici e confinati ognuno nel proprio ambito. Grazie a questo approccio, nell’educazione attraverso l’arte si possono ottenere ottimi risultati.

Per ulteriori informazioni è possibile visitare il sito www.museoluzzati.it o scrivere all’email: laboratori@museoluzzati.it

Marco Di Porto

(3 febbraio 2017)