Pesach…

La libertà del precetto, la libertà dell’accettazione dell’obbligo è la più difficile da comprendere e da difendere. Siamo cresciuti con l’idea romantica, anarchica, rivoluzionaria che si è liberi senza alcuna “catena”, senza alcuna regola, senza alcun precetto da osservare. Alberga in ognuno di noi l’idea di un flauto che suoni libero senza obblighi verso nessuno e per nessuno. E poi c’è Pesach: la festa della libertà come accettazione di una Legge, come inclusione di una obbligatorietà spirituale e sociale. Perché Pesach è il più antico messaggio di libertà della storia occidentale ed è forse l’unico che ci ricorda che essere liberi significa essere persone con obblighi morali e precetti da portare avanti.

Pierpaolo Pinhas Punturello, rabbino

(14 aprile 2017)