Setirot – La tesi di Roy

stefano jesurumContinua a convincermi la tesi di fondo dell’orientalista ed esperto francese di terrorismo Olivier Roy che sostiene, da anni, come nelle biografie dei giovani radicalizzati si riconosca la rivolta generazionale come chiave interpretativa: «Non è una radicalizzazione dell’Islam, ma un’islamizzazione del radicalismo». Certo, c’è ovviamente anche dell’altro, legato all’islam stesso, però credo che Roy non sbagli quando spiega in che cosa risiede la violenza jihadista: «Se rompi con la società sei violento. Non è un’associazione tra Islam e violenza, Isis è un movimento violento che si oppone a tutta la società, a tutto l’ordine mondiale. Una volta era l’estrema sinistra (e, aggiungo io, l’estrema destra. Ndr), ora è l’Isis una strada per distruggere l’ordine sociale». Ragionamento che, d’altra parte, mi ricorda il saggio dello psicoanalista Fethi Benslama intitolato “Un furieux désir de sacrifice”. Dove al quesito sul perché la via sacrificale tenti oggi in modo particolare la gioventù musulmana Benslama chiama in causa lʼislamismo come utopia antipolitica.

Stefano Jesurum, giornalista

(24 agosto 2017)