Ticketless – Roma non ride

Cavaglion Se Gerusalemme piange, Roma non ride. Ci avviciniamo ad una drammatica campagna elettorale, i partiti sono senza programmi, i giornali invece che redarguirli parlano dei presentatori televisivi e dei loro baci in bocca. Le molestie ad Asia Argento (colpa del Mossad, ha detto il padre Dario in un’intervista) sono l’argomento del giorno. Il caso-Boschi, visto quel che si legge sui social e la città di origine dello scandalo, c’è da prevedere avrà esiti degni dell’Aretino e dei suoi Sonetti lussuriosi. La crisi che l’Italia attraversa, da alcuni decenni, dovrebbe far riflettere qualsiasi persona di buon senso. Invece dilaga il male antico dell’ipocrisia. Si veda la eterna questione della legge elettorale, il ritorno al sistema proporzionale, che garantirà l’immobilismo gattopardesco, domani più di ieri. Tutta la discussione politica da settimane verte sulla sortita di Scalfari. Chi votereste se si dovesse scegliere tra Di Maio e Berlusconi? Il giochino è divertente, peccato che a servirsene siano coloro che pochi mesi fa hanno avversato il sistema elettorale che avrebbe garantito la governabilità che non avremmo mai in Italia, quel maggioritario a doppio turno, che il referendum del 4 dicembre ha purtroppo affossato per sempre, lasciando l’Italia priva di un argine democratico che in Francia, in più di una occasione, ha permesso di scansare il pericolo Le Pen.

Alberto Cavaglion

(20 dicembre 2017)