Milano e quegli slogan antisemiti
“Un tema che tocca tutta la città”

“Lascia sgomenti sentire pronunciare slogan antisemiti, violenti e intollerabili nella nostra città. La nostra città condanna gli estremismi di ogni forma e colore: quelli di ieri come quelli di oggi, con la stessa forza e determinazione. Non permettiamo che la voce di pochi faccia più clamore dei comportamenti corretti di molti. Ma collaboriamo, nel rispetto reciproco, per fare in modo che ciò che è accaduto in piazza Cavour non succeda mai più, a Milano e in tutto il mondo”, così il sindaco di Milano Giuseppe Sala ha commentato nelle scorse ore quanto accaduto il 9 dicembre scorso in piazza Cavour, dove durante una manifestazione filopalestinese si erano sentiti riecheggiare slogan antisemiti in arabo. Sia l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane sia la Comunità ebraica milanese si erano mobilitate per chiedere l’intervento delle autorità contro i responsabili nonché una ferma condanna da parte delle organizzazioni dell’Islam italiano. “Per il futuro, – aveva sottolineato la Presidente UCEI Noemi Di Segni – serve un controllo ancor più rigoroso affinché manifestazioni di questo genere, se portatrici anche solo potenzialmente di tali messaggi, non siano più autorizzate e prevedano in ogni modo, anche laddove sembrano promosse in nome della libertà di espressione e di manifestazione, la scrupolosa verifica di organizzatori e partecipanti”. In queste ore la Comunità ebraica di Milano ha inviato un messaggio di ringraziamento al sindaco Sala per la sua presa di posizione, chiedendo anche di discutere in sede consigliare l’accaduto. “Sappiamo che da giorni la magistratura ha aperto un’indagine per individuare i colpevoli di questo odioso atto, siamo in stretto contatto con il questore di Milano dottor Marcello Cardona che sta seguendo il caso in prima persona. Ringraziamo le forze dell’ordine per il loro costante impegno. – scrivono i presidente della Comunità Milo Hasbani e Raffaele Besso – Vista la gravità dell’evento, chiediamo che il Consiglio comunale discuta di quanto avvenuto. Crediamo infatti che il tema non debba riguardare solo la Comunità ebraica, ma la città intera”.