Roma – De Canino, arte per la Memoria

La nuit est Sombre, 1978-79Quaranta lavori su carta di grande formato, realizzati in due momenti cronologicamente distinti. Il primo negli anni 1978 e 1979 in reazione al terrorismo, di tutte le matrici, nell’Italia degli anni di piombo. Il secondo nel 1983, in seguito all’attentato alla sinagoga di Roma, di matrice palestinese, in cui perse la vita il piccolo Stefano Gaj Taché.
“Georges de Canino – La notte è scura. Collage contro il terrore 1978-1983”, curata da Bianca Cimiotta Lami e Simone Aleandri, è una mostra che vale la pena di visitare. In esposizione fino al 28 febbraio alla Casa della Memoria e della Storia, rende omaggio non solo a un artista che è oggi un pilastro della Roma ebraica ma anche al suo impegno civile, ai suoi ideali, alle sue battaglie.
Quaranta opere e cinque studi preparatori delle due grandi tele in esposizione permanente presso il Museo delle Fosse Ardeatine a Roma, realizzati con la tecnica della tempera e china su carta, che l’artista dedicò alla memoria delle ventisei vittime adolescenti trucidate nella strage.
Una produzione che l’artista realizzò negli anni 1978, 1979 e 1983 sul tema della Resistenza, dell’antifascismo (di ogni colore) e sul totale rifiuto del terrorismo.
Interventi pittorici su supporti cartacei trattati con collages di documenti e fotografie d’epoca originali, opere, fortemente contemporanee, che hanno evidenti analogie con il linguaggio (parolibere, collages, scrittura automatica) che le Avanguardie storiche europee, soprattutto Dadaismo, Surrealismo e Futurismo, sperimentarono nel loro percorso di rottura con le tradizioni ottocentesche nei primi decenni del Novecento.
Significative le parole di apprezzamento pronunciate ieri durante l’evento inaugurale della mostra, cui sono intervenuti la presidente della Comunità ebraica romana Ruth Dureghello, il vicepresidente Ruben Della Rocca, l’assessore alla cultura Giorgia Calò, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, il presidente della Fondazione Museo della Shoah di Roma Mario Venezia, lo storico Lauro Rossi, lo storico dell’arte Francesco Parisi, la giornalista Antonella Amendola.

(23 gennaio 2018)