Netanyahu a Trump: “In Siria,
l’Iran ha troppo potere”

170215-netanyahu-trump-presser-1223p_7a07f0c48afb1e2a971bfe3c3493fb3d-810x540Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha avuto un colloquio telefonico nelle scorse ore con il Primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e ha discusso “i recenti sviluppi in Medio Oriente”. Netanyahu ha sottolineato la preoccupazione israeliana riguardo alla situazione siriana: un eventuale ritiro americano dalla Siria rafforzerebbe ancora di più l’Iran, fortemente coinvolto nel conflitto e strenuo sostenitore del regime di Assad. “Il presidente Trump ha ribadito l’impegno degli Stati Uniti per la sicurezza di Israele – si legge in una comunicazione ufficiale della Casa Bianca – due leader hanno deciso di continuare il loro stretto coordinamento per contrastare l’influenza maligna dell’Iran e le sue iniziative” che cercano di destabilizzare il Medio Oriente.

Ma l’interrogativo rimane sulla scelta della Casa Bianca in Siria: il presidente Usa martedì ha detto che deciderà “molto rapidamente” se rimuovere le truppe americane dalla Siria, affermando che la loro missione primaria era quella di sconfiggere il gruppo di Stato islamico: “abbiamo quasi completato questo compito”, le sue parole.

Al centro delle cronache di questi giorni, anche il fronte palestinese, con i duri scontri al confine con la Striscia di Gaza degli scorsi giorni. Mentre il movimento terroristico di Hamas annuncia il proseguo di manifestazioni anti-israeliane sul confine con lo Stato ebraico, l’intelligence israeliana annuncia di aver sventato un piano terroristico palestinese: dieci persone legate alla Jihad Islamica – uno dei gruppi terroristici di Gaza – sono state arrestate lo scorso 12 marzo mentre erano a bordo di una barca da pesca. Il loro piano, riportano i media israeliani, era di abbandonare l’area di pesca nei pressi della Striscia con una barca che avrebbe fatto da diversivo, un’altra avrebbe dovuto nel mentre colpire con un missile una nave della marina militare israeliana, una terza avrebbe dovuto abbordare la nave colpita e rapire i soldati feriti e portare via anche i corpi degli eventuali caduti.

d.r.