Ticketless – I se e i ma…

alberto cavaglionL’assassinio a Parigi di Mireille Knoll ha visto, soprattutto in rete, il ritorno dei se e dei ma, ovvero la tecnica dei sottili distinguo: un vizio nazionale che riguarda il rapporto degli italiani con il terrorismo. La questione risale ai tempi dello slogan “né con lo Stato, né con le Brigate Rosse”. Tutti noi – cinicamente – avremmo desiderato che le indagini ci dicessero che Casalegno fosse stato ucciso da compagni che sbagliavano strategia, così come adesso, sempre cinicamente, ci rallegreremmo se la polizia francese venisse a dirci in conferenza stampa che Mireille è stata vittima di delinquenti comuni. I risultati delle indagini inducono purtroppo a ritenere che l’anziana donna sia caduta vittima dell’integralismo islamico. Piuttosto che cedere alla evidenza i moralisti del blog fanno acrobazie incredibili. Spostano l’accento dalla dura realtà dei fatti alla frivolezza linguistica: si può definire Mireille Knoll “sopravvissuta alla Shoah” o tale dovrebbe essere detto “soltanto” chi è scampato ad Auschwitz? Con sofismi ancora più arditi, si fa di tutto pur di scartare l’ipotesi che gli assassini siano stati mossi da furore ideologico.
Riconoscere che l’antisemitismo nell’Europa di oggi sia un problema serio, da non sottovalutare evidentemente costa troppo caro per chi è abituato a pensare che l’antisemitismo sia una arma meramente retorica adoperata dagli ebrei per liquidare chiunque osi criticare Israele.

Alberto Cavaglion