Ricordare non è un optional

lotoroA partire dal 1988 David Bloch (1939 – 2010), docente di Musicologia presso l’Università di Tel Aviv, promosse la produzione musicale di Theresienstadt con letture universitarie, conferenze e concerti del The Group for New Music in diversi Paesi europei, USA, Russia, Uzbekistan e Israele; direttore artistico della collana discografica Terezín Music Anthology (Koch International) della quale furono pubblicati i primi 4 volumi, Bloch avviò con la Bote & Bock Berlin un progetto editoriale mai completato di pubblicazione in 9 volumi di una antologia di partiture scritte a Theresienstadt.
Circa la produzione dei musicisti ebrei cechi prima della Guerra o durante la loro deportazione a Theresienstadt e presso altri Campi aperti dal Reich occorre citare i 3 CD Musica Rediviva (Orfeo), il CD Klein, Haas, Karel, Lucký chamber compositions (Supraphon), il doppio CD Terezín (Romantic Robot) e l’indispensabile documento fonografico Songs of Karel Švenk (Beth Theresienstadt) contenente canzoni create a Theresienstadt da Švenk, ricostruite ed eseguite dagli ex deportati Manka Alter, Uri Bass, Jirka Bloch, Ruth Elias, Greta Klingsberg, Eva Lukash, Eva e Petr Erben.
Herbert Thomas MandlNel 1993 a Praga l’istituto Theresienstädter Initiative intraprese uno scrupoloso lavoro editoriale di studi tereziniani, numerosi sono i testi di approfondimento storico e sociologico tra i quali Über die Theresienstädter Kabaretts di Josef Taussig e i 2 volumi Terezínska Pamětní Kniha (Melantrich); nel medesimo anno il compositore e musicologo ceco Lubomír Peduzzi, già allievo di Pavel Haas, pubblicò Pavel Haas. Život a dílo skladatele, tradotto in tedesco nel 1996 dal violinista e filosofo ebreo ceco naturalizzato tedesco Herbert Thomas Mandl (nella foto).
Sin dal 1998 la ricercatrice britannica di storia e storiografia teatrale dell’Università di York Lisa Peschel ha intrapreso un sistematico lavoro di analisi dell’attività teatrale a Theresienstadt; nel 2005 la Peschel recuperò due distinte versioni del cabaret Smějte se s námi scritto a Theresienstadt da Felix Porges insieme a Vítězslav Horpatzky, Pavel Weisskopf e Pavel Stránsky (l’opera fu allestita nel 2011 a Terezín in un adattamento scenico del commediografo statunitense Kira Obolensky).
Nel 1990 il musicologo ceco Milan Kuna pubblicò Hudba na hranici života (Naše Vojsko); Kuna curò una analisi critica del materiale scritto da Rudolf Karel presso il Vazební věznice di Praha–Pankrác.
Il ricercatore storico francese Claude Laharie ha avuto il merito di approfondire gli aspetti della fenomenologia deportatoria presso il Campo di Gurs, tra i suoi scritti Le Camp de Gurs 1939–1945 (J&D Éditions) e Gurs 1939–1945 (Éditions Atlantica); nel 2002 la Pfälzische Landesbibliothek di Speyer pubblicò la partitura de Ein Lied, gesungen gestern und heute, ein Lied über die Zeiten hinweg scritta nel 1941 a Gurs da Alfred Cahn su testo del compagno di prigionia Leopold Rauch.
Nel 1994 la musicologa ceca Blanka Červinková (1942 – 2002) fondò a Praga la casa editrice Tempo che pubblicò opere scritte a Theresienstadt da Pavel Haas e Hans Krása; nel 2003 fu pubblicato il suo saggio monografico postumo Hans Krása. Život a dílo skladatele (Nakladatelství Tempo).
Nel 1996 la musicologa tedesca Eleonore Philipp, alla quale va il merito di aver ricostruito i tasselli della produzione religiosa cristiana a Dachau, pubblicò Priesterkomponisten im KZ Dachau; sulla medesima tematica va altresì citato Christus in Dachau oder Christus der Sieger (Libri Catholici) di Johann Maria Lenz e Kirchenmusik im Konzentrationslager Dachau di Pfarre Gregor Schwake OSB.
Nel 1996 a L’Aja i familiari della cantante ebrea olandese Henriëtte Frank alias Jetty Cantor (1903 – 1992), deportata a Westerbork, ritrovarono nella soffitta della propria abitazione gli originali script delle revue create da Max Ehrlich a Westerbork; il figlio della Cantor, non incarcerato, potè recarsi in visita dai propri genitori a Westerbork ed Ehrlich, presagendo imminenti trasferimenti verso i Campi di sterminio, chiese alla Cantor di passare al figlio gli script delle proprie revue allo scopo di preservarle (gli originali sono conservati presso il Nationale Theater de L’Aja).
A dispetto del peggior fato, nulla è andato perduto dei Campi.
Musicalmente parlando, la vita continua; ebraicamente parlando, ricordare non è un optional.

Francesco Lotoro