Minuti e millenni

disAnche l’ebreo più lontano dall’osservanza non dovrebbe ignorare che nella preghiera principale che si recita tre volte al giorno Gerusalemme è citata tre volte e Sion due. Poi ci sono altre preghiere, altri riti e una serie di digiuni a non farci dimenticare Gerusalemme e cosa significa per noi. È per questo che quando un ebreo si presenta in quanto tale in pubblici appelli nella stampa, quale che sia il suo orientamento politico, non dovrebbe valutare i fatti di Gerusalemme solo secondo gli ultimi cinque minuti della politica ma alla luce di qualche millennio della nostra storia.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma

(17 maggio 2018)