…culto

Il cosiddetto contratto di governo che Movimento 5 Stelle e Lega si apprestano a presentare al presidente Mattarella come base per il nuovo governo presenta una serie di punti critici. In particolare due mi sembrano allarmanti. Il passaggio dedicato alla regolamentazione del culto islamico in Italia è il primo: e non tanto per il testo, nel quale si prospettano provvedimenti discutibili ma concreti, quanto per la sua collocazione nel paragrafo “Immigrazione: rimpatri e stop al business”. Le forze di governo pensano che i rapporti dello stato italiano con le confessioni religiose siano in sostanza una questione di polizia e non una componente fondamentale della politica di un paese civile. Quando nasceva l’Italia unita Cavour discuteva di separazione Stato-Chiesa proponendo una prospettiva di convivenza, oggi ci si affida a improbabili consultazioni popolari tramite referendum comunale (istituto che non esiste nella costituzione) per decidere se un gruppo religioso – i musulmani – abbia o no diritto a un luogo di culto. Si tratta di una autentica minaccia alla libertà di culto che dovrebbe allarmare tutti.
Il secondo punto è quello dedicato alla cultura: in questo caso non si tratta di un programma. Semplicemente non c’è scritto nulla, solo generici slogan sulla necessità che la cultura sia veicolo per aumentare i flussi turistici. Nulla in termini di visione, di programmazione, di progetti. Nulla…

Gadi Luzzatto Voghera, storico