Ticketless – Humoristic Review

cavaglionCome usa fare nelle grandi occasioni senza mostrare il suo volto, dalla finestra del suo hotel romano, Beppe Grillo ha elargito l’altra sera, Urbi et Orbi, la sua proposta di riforma della Rai. Una scena tetra, per nulla comica. Come siamo caduti in basso! Dario Fo si rivolterà nella tomba con uno sconsolato gramelot vedendo il suo ultimo pupillo fare da stampella a Salvini.
Nell’Italia di oggi, c’è davvero poco da ridere e la cosa dispiace perché l’Italia è pur sempre la culla dell’umorismo europeo. Saper vivere e saper ridere da noi sono una sola cosa. In questi giorni è uscito ed è accessibile in rete un ricco fascicolo doppio della rivista “International Studies in Humour”, ottimamente curato da uno studioso che risiede in Inghilterra, ma si è formato in Italia, Ephraim Nissan. Si tratta di un ricco e prezioso dossier che esplora palmo a palmo – come sarebbe piaciuto a Formiggini – l’Italia del ridere. Largo spazio è dedicato agli ebrei italiani che hanno sempre fatto uso della filosofia del riso per affrontare le cose serie. La rivista offre un bel saggio sulla mai abbastanza compianta Giacometta Limentani e la sua peculiare identità ebraica romana; poi leggiamo contributi sulle fonti bibliche di Leopardi, di Giuseppe Pitré, pagine su Immanuel Romano e Dante, sulle fonti talmudiche nella filosofia del Medioevo e del Cinquecento, su Paolo Vita Finzi, su Giulio Augusto Levi, su Tullo Massarani, su Alberto Cantoni, naturalmente su Formiggini, deus ex machina. Mi ostino a pensare che questi nostri venerati avi avrebbero difficoltà a includere Grillo nei loro orizzonti.

Alberto Cavaglion

(4 luglio 2018)