Informazione e autonomia professionale
I giornalisti rispondono con l’Articolo 6

Dignità del lavoro, autonomia professionale, rigore, trasparenza e morale della comunicazione. A 108 anni dalla sua prima applicazione, il Contratto nazionale di lavoro giornalistico non è solo il più antico accordo nazionale di lavoro ancora vigente in Italia, non è solo il presidio ineludibile a tutela dell’autonomia e della dignità dei giornalisti italiani, ma è anche uno dei doni più vivi e più preziosi che la realtà degli ebrei italiani abbia lasciato, nell’ambito del suo percorso bimillenario, alla collettività italiana.
Lo ha ricordato il direttore della Comunicazione e della redazione giornalistica dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Guido Vitale, in occasione dell’assemblea dei giornalisti dell’Unione che ha concluso stamane, a Ferrara, la decima edizione del laboratorio di formazione e aggiornamento professionale Redazione aperta.
Se oggi – ha detto – le voci che immaginano giornalisti sottoposti a indebite pressioni gerarchiche, voci diffuse fra i veleni dei social network e talvolta purtroppo prese ingenuamente sul serio anche da persone serie, appaiono chiaramente alla luce del sole per quello che sono: solo vani e penosi tentativi di destabilizzare e impedire il lavoro dei giornalisti, dobbiamo ringraziare anche colleghi come Salvatore Barzilai. Fu questo giornalista italiano e questo ebreo italiano che all’inizio del Novecento gettò le basi della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, il sindacato unico dei giornalisti italiani.
“Proprio per questo – ha proseguito – la risposta più forte dei giornalisti italiani sta nel dettato dell’Articolo 6 del Contratto nazionale di lavoro e nel voto consultivo di fiducia con cui il direttore sottopone il proprio operato al giudizio dei colleghi della redazione. Tale voto – che di norma avviene solo all’atto della prima nomina – è importante sia ripetuto di anno in anno nel caso di una realtà così complessa, così composita, così ricca di differenze come quella dell’ebraismo italiano, e soprattutto in una stagione di difficili crisi e di profonde mutazioni come quelle che attendono il mondo ebraico e la società italiana in generale”.
L’Assemblea dei giornalisti ha preso in esame problemi e progetti proprio in vista dell’esigenza di affrontare con serenità, con coraggio e con fermezza, un futuro denso di sfide e di necessarie riforme.
Al termine dei lavori l’Assemblea ha proceduto a scrutinio segreto alla votazione, confermando all’unanimità la propria piena fiducia e stroncando sul nascere gli squallidi tentativi di seminare sfiducia e dissidi che si erano registrati in rete negli scorsi giorni.
“A tutti i giornalisti che compongono la redazione – ha commentato il direttore ringraziando i colleghi per la fiducia accordata – si applicano rigorosamente le tutele del Contratto nazionale di lavoro. Un presidio di dignità e di libertà che deve essere un valore per le giovani generazioni, di cui possiamo essere orgogliosi e di cui dobbiamo essere grati. Sta a noi farne l’uso migliore e offrire il nostro contributo di impegno e di speranza in un mondo migliore”.

(27 luglio 2018)