Yotam, vittima dell’odio palestinese

yotam ovadiaAveva 31 anni e due figli piccoli, Yotam Ovadia, aggredito e ucciso nelle notte da un terrorista palestinese. L’aggressore, ha riferito l’esercito israeliano, si è infiltrato nell’insediamento di Adam, in Cisgiordania, scavalcando la recinzione di sicurezza e attaccando con un coltello tre passanti. Uno dei feriti, un civile, è riuscito ad estrarre la pistola e ad aprire il fuoco contro l’attentatore, uccidendolo. Il terrorista è stato poi identificato in Mohammad Tareq Yousef, diciassettenne del villaggio di Kobar (nei pressi di Ramallah). “Ho sentito delle grida così sono andato più vicino a vedere che cosa fosse quella confusione e improvvisamente il terrorista si è lanciato contro di me. Gli ho chiesto cosa stesse succedendo? Mi ha guardato due secondi, ha tirato fuori un coltello dalla tasca posteriore e poi mi ha accoltellato alla spalla”, ha raccontato Assaf Ravid, l’uomo che poi ha sparato al terrorista. Il capo del consiglio regionale di Mateh Binyamin, Avi Roeh, ha sottolineato come l’attacco abbia riportato l’attenzione sulla minaccia del terrorismo palestinese e in particolare dei cosiddetti lupi solitari. “Recentemente la situazione era relativamente tranquilla, ma poi è arrivato questo doloroso promemoria che la lotta continua. – ha affermato Roeh, parlando poi dell’insediamento di Adam – Si tratta di una comunità grande e consolidata, molto vicina a Gerusalemme”. “Il consiglio assisterà le famiglie colpite con tutto il necessario. Siamo con la comunità di Adam in questo momento difficile”. “Ti terremo sempre nei nostri cuori”, le amare parole di cordoglio pronunciate dal cognato di Ovadia durante il suo funerale, tenutosi nelle scorse ore a Gerusalemme.