Ticketless – Milanesi a Napoli

alberto cavaglionL’altra sera al tg seguivo la cronaca della visita di Salvini a Napoli. Conosco bene quella città per averci abitato due anni. La considero la città dove ogni ebreo può sentirsi a suo agio. Su questo portale rav Punturello ha scritto righe memorabili in proposito. Non amo invece moltissimo il fotografo Oliviero Toscani, che però, debbo ammetterlo, nelle settimane scorse – a proposito del contratto giallo-verde – ha avuto una giusta intuizione. Per come si stanno mettendo le cose per i pentastellati, sarebbe la prima volta nella storia che i napoletani si fanno fregare da un milanese. Quando abitavo a Napoli condividevo la mia stanzetta con uno studente milanese. Era spassoso vedere come, nelle botteghe, in pizzeria come in biblioteca tutti si accorgevano di lui e facevano di tutto per farsi beffa. Non ho mai capito come facessero a capire che era milanese senza nemmeno ascoltarne la voce. Lo facevano aspettare se era in coda, gli tendevano tranelli. Con me andava meglio, mi illudevo che intuissero il mio essere un piemontese sui generis che comprendeva quanto fosse contigua la precarietà ebraica all’identità partenopea dell’esule per eccellenza che non prende sul serio nemmeno se stesso. Possibile che i napoletani di oggi, come in genere tutta la gente del sud, si lascino così facilmente fregare dai milanesi?

Alberto Cavaglion