Controvento – L’eternità

kasamSi sente sempre più spesso parlare di transumanesimo, singolarità, upload di memoria, criosospensione, libertà morfologica, di robot coscienti e delle possibilità di aumentare le aspettative di vita, fino a 550 anni, come Bill Morris che dirige Calico, la società di Google Ventures per lottare contro l’invecchiamento e cercare l’eternità. Ma a parte i film di fantascienza, e qualche inchiesta sui media, l’argomento non viene affrontato in modo sistematico e comprensibile al grande pubblico.
Questa lacuna la colma egregiamente Mark O’Connell, un giornalista irlandese, che per nostro diletto ha intrapreso un lungo viaggio intorno al mondo, per conoscere e intervistare i cosidetti “transumanisti”, ovvero le persone convinte che l’epoca dell’umanità biologica sia finita, e che tutti (o almeno quelli di noi che vivranno abbastanza) stiamo per trasformarsi in cyborg, uomini-macchina, o forse macchine umane… questione di pochi anni. Ne è venuto fuori un libro singolare ed estremamente interessante, “Essere una macchina” (Adelphi), una epopea difficilmente immaginabile dai non addetti ai lavori, dove si incontrano celebrità miliardarie che si sono date l’obiettivo di conquistare l’eternità, come Eilon Musk, il presidente di Tesla che vuol portare la gente nello spazio, Larry Page e Sergey Brin, i fondatori di Google, Dimitri Itskov, il magnate russo che vuole diventare immortale, Bryan Johnson, l’inventore dei pagamenti Pay Pal, scienziati celeberrimi, da Raymond Kurzweil, il guru della singolarità che inghiotte 150 pillole al giorno per non invecchiare, a Ed Boyden, inventore di tecniche all’avanguardia per studiare il cervello, Henry Markram, che ideato il progetto Human Brain per replicare il cervello umano su computer, Randall Koene, neuroscienziato computazionale che ha fondato l’associazione “Carbon copies” per far incontrare “ricercatori attivi in vari campi di cruciale importanza in vista di menti indipendenti dal sostrato”, ovvero dal nostro deprecabile corpo, che si ammala, deperisce, si riempie di rughee di dolori.
E accanto a loro personaggi folkloristici, ex figli dei fiori, giovani matematici ossessionati dalla morte, moderni alchimisti in cerca della pillola antinvecchiamento, e i fantastici Zoltan Istvan, autocandidatosi a presidente degli Stati Uniti e Roen Horn, con i quali l’autore attraversa gli Stati Uniti sul Wonderlodge, un camper a forma di feretro, il cui motto è: Scienza contro la bara, dipinto a bianche lettere sulle fiancate.
O’Connel ci conduce all’Alcorn Life Extension Foundation in Arizona, dove corpi e teste decollate vengono congelati in attesa di resurrezione, in centri dove si studia la possibilità di sostituire il corpo umano con dispositivi antropomorfici non deperibili (anthrobot), al Longevity Fund dove una Wunderkind della scienza, Laura Deming, sta testando una pillola a base di metiformin che dovrebbe prolungare la gioventù, al SENS, associazione non profit che si occupa di tecniche contro l’invecchiamento, a TERASEM, un movimento di “coscienza collettiva dedito alla gioiosa immortalità”… e queste sono solo alcune delle realtà, ai limiti dell’incredibile, che fanno parte della galassia transumanista.
Ma la caratteristica più affascinante del libro, almeno per me, è la capacità dell’autore di ricondurre queste utopie dentro una quadro filosofico/religioso che passa per gli gnostici, la trasmigrazione delle anime buddhista, l’anelito alla vita eterna dei cattolici, le credenze dei mormoni e dei New Born Christians. Perché, spiega O’Connell, l’anelito all’eternità è sempre stato la risposta umana alla morte e all’apparente insensatezza della vita. E se in passato era affidato alle religioni tradizionali, ora viene delegato alla nuova religione, la Scienza. Che, sperano i suoi adepti, riuscirà a realizzarlo in terra invece che in cielo, o forse in qualche nuovo universo, dove robot dotati di coscienza individuale grazie all’uploading del cervello, ma forse nemmeno più antropomorfi, potranno sviluppare nuove esperienze di vita.

Viviana Kasam