Miracoli e sillogismi

Anna SegreMi pare estranea alla cultura ebraica l’idea che si possa definire miracolo solo ciò che è scientificamente impossibile. Il miracolo non può essere una negazione della scienza, perché insegnerebbe la sfiducia nella capacità dell’uomo di riparare il mondo. Piuttosto insegna che è possibile cercare sempre nuove vie per riparare il mondo.
Non può essere neppure una negazione della logica, perché annullerebbe ogni possibilità di confronto, discussione e ricerca di soluzioni condivise (e infatti sappiamo che non è appropriato usare i miracoli per far prevalere la propria opinione contro quella della maggioranza). Casomai si potrebbe dire che il miracolo è contro una logica che ingabbia la realtà in schemi rigidi (due premesse che portano a un’unica conclusione obbligata) e a favore di una logica più libera, aperta, creativa, ma pur sempre una logica. Il miracolo sta stretto nel sillogismo ma si trova a suo agio nel midrash. Dunque forse non è un caso se il tema del miracolo è centrale proprio a Chanukkah, la festa che ricorda lo scontro tra il mondo del sillogismo e quello del midrash.

Anna Segre, insegnante

(7 dicembre 2018)