L’incontro Netanyahu-Salvini
“Un grande amico di Israele”

“Matteo Salvini è un grande amico di Israele”. Così il Premier israeliano Benjamin Netanyahu al termine del lungo incontro con il ministro dell’Interno e vicepremier, che ha da poco concluso la sua quarta visita (la prima da esponente del governo) nello Stato ebraico. Due ore di incontro con al centro i temi del contrasto alla delegittimazione di Israele nelle sedi internazionali, la collaborazione economica tra i due paesi, iniziative di cooperazione in Africa, la lotta al terrorismo islamico. Un tema, quest’ultimo, su cui Salvini ha avuto modo di confrontarsi in modo diretto visitando, come primo atto della sua visita, in compagnia degli ambasciatori Ofer Sachs e Gianluigi Benedetti, i luoghi in cui l’esercito israeliano sta operando per smantellare la minaccia di Hezbollah.
“Lei ieri ha avuto modo di vedere direttamente i tunnel terroristici scavati dagli Hezbollah sotto al confine. Si tratta di atti evidenti di aggressione contro Israele e le norme internazionali” ha sottolineato il Premier nelle dichiarazioni alla stampa. “Il comandante dell’Unifil è un italiano e noi pensiamo che l’Unifil debba svolgere un ruolo più forte e determinato. Ma in fin dei conti – ha aggiunto Netanyahu – questa è responsabilità della comunità internazionale”.
yad vashemSalvini, accompagnato anche dalla Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni, si è poi recato allo Yad Vashem. “Il mio impegno da uomo e da papà prima ancora che da ministro – ha affermato Salvini, intervenendo alla Tenda della Rimembranza del Memoriale della Shoah – è a fare tutto quello che è umanamente possibile perché non solo non si ripeta ma che non si possa neanche mai più pensare in futuro a crimini come quelli, che sono fortunatamente testimoniati e che arrivano dal passato, perché tutti i bimbi sorridano”. Nell’occasione il ministro ha anche incontrato alcuni esponenti degli Italkim, la comunità degli italiani d’Israele.
Nel fare un bilancio della missione con la stampa, prima di tornare in Italia, Salvini ha poi affermato di essersi confrontato con la Presidente UCEI sulle principali fonti di antisemitismo. Secondo il ministro l’antisemitismo di estrema sinistra ed estrema destra sarebbe fortemente minoritario. Mentre il pericolo più grave verrebbe oggi “dall’antisemitismo legato all’immigrazione di matrice estremista islamica”.

(12 dicembre 2018)