Ticketless – Dediche

alberto cavaglionVorrei portare questa settimana un piccolo contributo alla lodevole iniziativa del Centro Primo Levi di Torino, che ha avviato una mappatura delle copie della prima edizione 1947 di Se questo è un uomo conservate in biblioteche pubbliche o private. Per chi si trovasse a passare per Torino, si può ancora vedere alla Biblioteca Nazionale la bella mostra curata da Cristina Zuccaro dedicata alla storia e alla preistoria del libro. Un piccolo contributo il mio, che è anche una esortazione a chi mi legge. Chi possedesse o conoscesse l’esistenza di qualcuno di questi esemplari è pregato di segnalarlo direttamente a questo indirizzo: libroprimogenito@primolevi.it.
mila_antonicelliLa tiratura fu, come è noto, di 2500 copie, di cui una buona parte, rimasta invenduta, finì nel fango dell’alluvione fiorentina del 1966, insieme ad altri libri della casa editrice (La Nuova Italia), che aveva ereditato il marchio della editrice De Silva fondata da Franco Antonicelli. Proprio a Firenze, in Biblioteca Nazionale Centrale, fra i libri del fondo Massimo Mila, si trova una copia di questa rarità bibliografica, che merita di essere segnalata per la dedica autografa dell’editore. Non l’ho scovata io, ma un caro amico, cui di solito, in biblioteca, non sfugge mai nulla: “Parlane, Franco”. Un ordine di servizio, rimasto, purtroppo, inevaso. Chissà quante altre dediche analoghe avrà vergato il buon Antonicelli rimanendo poi, tolta qualche eccezione, a bocca asciutta. Mila non parlò nel 1947 di Se questo è uomo, ma di lui va ricordato un magnifico articolo scritto nel 1987 in morte di Primo Levi. Non un necrologio, ma l’elogio di Levi umorista. Quasi un tardivo risarcimento nei confronti dello scrittore, ma anche del solerte editore.

Alberto Cavaglion