Purim…

A Purim ci copriamo il volto con la maschera. Perché? Una delle usanze più diffuse e conosciute di Purim è il mascherarsi. Ma pochi forse conoscono la ragione spirituale sulla quale si basa questa usanza.
Non c’è cosa che sia scritta nei testi dei Ketuvim (Agiografi) che non derivi dalla Torah (Pentateuco): dove possiamo trovare un riferimento alla Meghillath Ester (Rotolo di Ester) e ai giorni di Purim nella Torah?
In quel giorno la mia ira si infiammerà contro di lui; e io li abbandonerò, nasconderò loro il mio volto e saranno divorati. Molti mali e molte angosce piomberanno loro addosso; perciò in quel giorno diranno: “Questi mali non ci sono forse caduti addosso perché il nostro D-o non è in mezzo a noi?” (Deuteronomio 31.17) In quel giorno io nasconderò del tutto il mio volto, a causa di tutto il male che avranno fatto rivolgendosi ad altri dèi. (Deuteronomio 31.18) Scrivetevi dunque questo cantico e insegnatelo ai figli d’Israele; mettetelo loro in bocca, affinché questo cantico mi serva di testimonianza contro i figli d’Israele. (Deuteronomio 31.19). [Taanit 9a; Chullin 139b)
Ad imitazione del Nascondersi del Volto di D-o, ci mascheriamo.
Ma c’è di più: Lo Svelamento del Nascondimento del Volto di D-o è l’essenza della Meghillath Ester: “Svelamento del Nascosto”.
Nascondiamo noi stessi per concentrarci, almeno una volta all’anno, nello scoprire Colui che è nascosto dietro il Pur, dietro il Goral, dietro il Caso, dietro la Sorte: D-o è nascosto dietro il Caos apparente del Creato e della Storia, per trovarlo dobbiamo mettere da parte noi stessi, nasconderci, mascherarci.
Purim ci insegna che D-o interviene nella Storia del Popolo Ebraico anche in Diaspora durante il tempo dell’Ester Panim (nascondimento del Volto di D-o).
In che modo svelare colui che si nasconde?
Nella Meghillath Ester non compare mai D-o, è nascosto, è apparentemente assente. Così anche nella nostra vita D-o appare nascosto, silente.
Cosi come srotoliamo tutta la Meghillath Ester prima di rileggerla dall’inizio senza perdere un passaggio, cercando di individuare l’intervento di D-o nella storia, dietro il Pur; dobbiamo, allo stesso modo, srotolare tutta la nostra vita e ripercorrerla dal principio, cercando di individuare dove D-o è intervenuto nella storia della nostra vita personale, mettendo da parte noi stessi, al di fuori delle nostre libere scelte o delle libere scelte degli altri su di noi (libero arbitrio):
Ogni istante della nostra vita è la combinazione costante e in eguale proporzione delle seguenti quattro variabili, dando così origine al percorso della nostra vita:
1) le mie scelte libere.
2) le scelte libere degli altri su di me.
3) L’ordine naturale delle cose. (Stabilito dal Creatore fin dal principio, ma autonomo, Provvidenza Generale).
4) il Pur – il Caso – il Caos, la Provvidenza Divina (individuale) – D-o.

Dobbiamo rileggere la nostra vita con attenzione, in modo da svelare (a posteriori, il momento presente è sfuggente) dove sia intervenuta la quarta variabile: il Pur, dietro il quale D-o è velato.
La combinazione costante di queste variabili determina il percorso della nostra vita nella nostra linea spazio-temporale.
D-o conosce tutte le cose e tutta la storia e le vede dal punto di vista dell’eternità; ma noi viviamo una sola linea temporale, nel nostro spazio tempo, singola, anche se lui conosce tutte le altre linee temporali parallele possibili.
Tutte le infinite possibilità sono, nell’eternità, contemporaneamente esistenti, proprio in quanto infinite sono conosciute da D-o, ma non determinate a priori. Noi ne viviamo solo una, determinata liberamente dalla continua combinazione costante delle quattro variabili. Formando quindi il nostro percorso strada facendo.
Come è detto: “tutto è previsto ma la libertà è data” (Avoth 3, 14).
D-o ci accompagna e ci guida nel nostro percorso individuale, nascosto nella quarta variabile (Pur), nascondendo il suo Volto solo apparentemente. Questo nascondimento è garanzia della libertà delle altre tre variabili: il libero arbitrio.
Nello stesso tempo è partecipazione di D-o come Provvidenza verso l’individuo. D-o c’è, ci accompagna.
Dobbiamo scoprire il Nascosto (Meghillath Ester, “scoprire il nascosto”, “il rotolo di Ester”).
Il Miracolo? Un miracolo avviene quando la quarta variabile include (limita) una delle altre tre. Il miracolo è una eccezione (interruzione) al libero arbitrio stabilita dal Creatore dal principio: il Signore indurì il cuore del Faraone (prime Due variabili); il Signore aprì le acque del mare (terza variabile).
Da dove deriva il male? Il male è prevalentemente morale, determinato dal cattivo uso delle prime due variabili. Dalle altre variabili non scaturisce veramente il male. I “mali” provenienti dalla Terza o dalla Quarta variabile non sono veramente male: “e D-o vide che era cosa buona” (Genesi 1).
La Torah ci aiuta a usare bene la nostra libertà, quindi ad usare bene le prime due variabili. Maggiore è la nostra coerenza con la saggezza (chochmah) divina della Torah attraverso l’uso della ragione (sechel) e maggiore sarà la nostra vicinanza al Creatore e alla sia volontà (Torah: insegnamento), di conseguenza saremo meno inclini e soggetti al cattivo uso delle prime due variabili (male morale). Dobbiamo qui necessariamente ammettere l’esistenza di una autorità etica soprannaturale e eterna: solo questa può essere la fonte di un’etica universale e non relativa.