“I cittadini d’Israele si aspettano unità,
anche se ci sono opinioni diverse”

Consultazioni in diretta e visibili a tutti. Ha deciso così il Presidente d’Israele Reuven Rivlin che nelle scorse ore, in diretta streaming, ha incontrato i rappresentanti dei partiti in vista del conferimento dell’incarico al candidato premier per la formazione del prossimo governo di Gerusalemme. Una scelta di trasparenza ma anche un modo alternativo per dare un messaggio a partiti e cittadini della necessità di lavorare insieme per il bene del paese. Rivlin lo ha infatti ricordato a tutti i rappresentanti di partito che hanno sfilato davanti a lui, a partire da quelli del Likud e di Kachol Lavan. “La gente si aspetta l’unità”, ha detto il Presidente incontrando la delegazione del Likud, il partito del Premier Benjamin Netanyahu a cui con ogni probabilità verrà affidato il compito di guidare il prossimo esecutivo. A Yariv Levin, Miri Regev e David Bitan – ovvero i volti della delegazione del Likud – il Presidente ha sottolineato che il partito dovrà svolgere un ruolo chiave nel colmare le divisioni all’interno della società israeliana, indipendentemente dall’identità del prossimo Primo ministro. Come era scontato, Levin ha chiesto a Rivlin di affidare a Netanyahu la formazione del prossimo governo: il Premier uscente ha già chiarito che intende costruire la sua coalizione grazie all’appoggio dei partiti haredi Yahadut HaTorah e Shas, dell’ultranazionalista Unione della destra (Ihud Miflagot HaYamin), del partito del ministro del Tesoro uscente Moshe Kahlon, Kulanu (considerato di centro-destra), e di Israel Beitenu, dell’ex ministro della Difesa Avigdor Lieberman. Quest’ultimo è l’unico a non aver sciolto le riserve. Con lui Netanyahu potrà contare su una maggioranza di 65 seggi (su 120).
Secondo la legge israeliana, dopo aver consultato le parti, il Presidente sceglie il rappresentante che ritiene abbia le maggiori possibilità di formare un governo, dandogli 28 giorni – se necessario con una proroga di due settimane – per completare il compito. Il grande sconfitto di questa tornata, il partito Kachol Lavan guidato dall’ex generale Benny Gantz, ha escluso la possibilità di formare un governo di unità nazionale assieme a Netanyahu: lo ha confermato Gabi Ashkenazi (altro ex capo dell’esercito) durante l’incontro della delegazione di Kachol Lavan con Rivlin.

dr