Israele, in attesa di un governo
e delle canzoni dell’Eurovision

Schermata 2019-05-14 alle 13.55.03Altre due settimane a disposizione del Premier israeliano Benjamin Netanyahu per formare una nuova coalizione di governo. Mentre il leader del Likud prosegue le trattative, trovando soprattuto difficoltà con l’ex alleato Avigdor Lieberman, il presidente d’Israele Reuven Rivlin gli ha concesso due ulteriori settimane per creare il nuovo esecutivo. Secondo i media israeliani, il Likud avrebbe posto come requisito dell’accordo di coalizione l’impegno degli alleati ad appoggiare una legge che permetta alla Knesset – il parlamento israeliano – di superare la Corte suprema israeliana sulle questioni amministrative e legislative. Netanyahu ha negato la notizia, riportata in prima battuta da Haaretz e ripresa dagli altri quotidiani: non ci sarebbe dunque da parte sua e del Likud il progetto di impedire alla Corte suprema – come del resto è accaduto in passato – di rovesciare sia la legislazione della Knesset che le decisioni del governo per motivi costituzionali. Intervenendo a un evento a Norimberga la presidente della Corte suprema israeliana Esther Hayut ha chiarito la sua posizione in merito a queste notizie: “l’indipendenza della giustizia, a livello istituzionale e personale, è una delle più importanti garanzie per l’individuo che ha così un indirizzo a cui rivolgersi per proteggere i propri diritti”. “La salvaguardia di questo principio e l’indipendenza dei giudici è quindi una delle pietre miliari di ogni regime democratico”, le parole dell’Hayut, riportate dai media israeliani, in fibrillazione non solo per le questioni politiche ma anche per l’Eurovision che inizia a Tel Aviv nelle prossime ore. Il popolare concorso musicale porta in Israele musicisti provenienti da più di 40 nazioni ed è stato seguito l’anno scorso da 189 milioni di spettatori in 50 paesi europei. Tra le ospiti più attese, la pop star Madonna, che ha confermato la sua presenza il 18 maggio e rispedito al mittente le richieste di boicottare la manifestazione perché ospitata da Israele. “Non smetterò mai di suonare musica per soddisfare l’agenda politica di qualcuno, né smetterò di parlare contro le violazioni dei diritti umani in qualsiasi parte del mondo esse siano”, ha detto la cantante in una dichiarazione alla Reuters. “Il mio cuore si spezza ogni volta che sento parlare delle vite innocenti che si perdono in questa regione e della violenza che spesso si perpetua per soddisfare gli obiettivi politici delle persone che beneficiano di questo antico conflitto. Spero e prego che presto ci libereremo da questo terribile ciclo di distruzione e creeremo un nuovo cammino verso la pace”, ha aggiunto.