Mortara, il segno di un riformatore

Massimiliano Boni ha presentato a Verona in Società Letteraria il suo interessante e approfondito studio sul giurista Lodovico Mortara, nato nel 1855 e figlio dell’allora Rabbino Capo di Mantova.
Già il titolo racchiude in poche parole la personalità di questa figura ingiustamente poco conosciuta: Il figlio del rabbino-storia di un ebreo ai vertici del Regno d’Italia.
La serata è stata introdotta e moderata da Riccardo Bonuzzi che ha fortemente voluto e ha lavorato con impegno per realizzare l’incontro.
Dopo i saluti del sottoscritto a nome del Presidente della Comunità ebraica veronese, lo storico Giovanni Focardi dell’Università di Padova ha presentato la figura di Mortara collocandola nel contesto storico di fine ‘800, inizio’ 900. Enrico Giuseppe Sandrini, Consigliere di Corte di Cassazione ha relazionato su Mortara Magistrato, mentre Claudio Consolo dell’Università di Roma La Sapienza ha evidenziato successi e delusioni di Lodovico Mortara che è stato avvocato, magistrato, docente universitario, politico con il governo Nitti e ministro della Giustizia ma che con l’arrivo del fascismo ha subito una sostanziale frenata all’ulteriore sviluppo della propria carriera politica.
All’autore, Massimiliano Boni, il compito di evidenziare alcune importanti innovazioni giuridiche introdotte da Mortara che rispecchiano anche la sua profonda cultura ebraica. Aveva una vasta conoscenza di ogni aspetto e prospettiva della materia giuridica e nel suo lavoro hanno grande importanza l’analisi e l’interpretazione della norma giuridica da declinare in senso modernizzante e riformatore.
L’incontro si è concluso con brevi interventi di Tommaso dalla Massara e Carlo Pelloso dell’Università di Verona.
Folta la presenza di giuristi e studenti che hanno applaudito i dotti oratori.

Bruno Carmi

(17 giugno 2019)