Carabiniere ucciso a Roma,
fare chiarezza sul delitto

rassegnaQuotidiani italiani concentrati sul caso dell’omicidio del carabiniere Mario Cerciello Rega, ucciso nelle prime ore di venerdì 26 luglio. Responsabili dell’omicidio, secondo l’ordinanza del gip, due giovani americani. “Un diciottenne e un diciannovenne di San Francisco – spiega il Corriere – sono accusati di omicidio aggravato dalla divisa della vittima e tentata estorsione per la restituzione dello zaino sottratto all’uomo che li ha denunciati: un italiano che li aveva aiutati a cercare droga nella notte di giovedì in circostanze in parte ancora da chiarire”. Nella rispettive ricostruzioni Repubblica e La Stampa parlano di molti punti ancora da chiarire rispetto alla vicenda: tra questi, se ci fosse o meno una volante di supporto ai carabiniere in borghese e come mai questi ultimi non hanno estratto la pistola per difendersi. Polemiche inoltre sull’immagine diffusa dai media in cui si vede uno dei due arrestati, bendato e legato alla sedia durante l’interrogatorio. L’Arma ha aperto un’inchiesta sul caso (La Stampa). Sulla vicenda interviene Luigi Manconi (Repubblica), riflettendo sulla falsa notizia secondo cui a compiere l’omicidio erano stati due nordafricani: “fino a quando un delitto sarà considerato per la sua matrice etnica e non per le cause che lo originano – il mercato criminale dove prospera, il clima di insicurezza nel quale matura, l’impotenza delle misure di prevenzione e di controllo – la politica del ministro dell’interno – al di là dei suoi tonitruanti proclami – è destinata a fallire ed è già fallita. E questo in un Paese dove, ricordiamolo, il numero degli omicidi volontari nel corso dell’ultimo quarto di secolo si è ridotto di oltre l’80%. E parallelamente è cresciuta l’intolleranza etnica”, sottolinea Manconi.

Libia, l’offensiva di Haftar preoccupa l’Italia. “Khalifa Haftar alza il tiro. Ieri un razzo è caduto nei pressi dell’hotel dove è alloggiato parte del personale italiano che lavora all’ambasciata di Tripoli. Non ci sono vittime, ma si registrano danni in un edificio adiacente. Non è l’unica circostanza in cui sono coinvolti gli italiani in missione”, racconta dalla Libia Lorenzo Cremonesi, firma del Corriere, spiegando la situazione nel paese segnato dal conflitto e parlando del lavoro dell’ospedale militare a Misurata.

40 anni di studio di ebraismo. L’Associazione Italiana per lo Studio del Giudaismo compie 40 anni, come racconta oggi sul Domenicale del Sole 24 Ore Giulio Busi. “I tredici docenti universitari, che si riunirono nel 1979 davanti a un notaio di Bologna per dar vita all’Associazione, – scrive Busi – sarebbero stati felici di sapere che il loro campo di studi, allora così specialistico, avrebbe catturato, nei lustri successivi, l’attenzione e l’energia della società italiana”.

Segnalibro. Alessandro Piperno sul Corriere Lettura dedica un’ampia recensione a La moglie del rabbino (Giuntina) di Chaim Grade, tra i massimi narratori yiddish del Novecento. “Con questo romanzo, pubblicato all’inizio degli anni Settanta, Grade, lituano di nascita, newyorchese d’adozione, sopravvissuto alla sua famiglia interamente sterminata dai nazisti, evoca il mondo perduto; – scrive Piperno – e lo fa spietatamente, con sfacciata verve realistica e satirica, insomma per dirla con Anna Linda Callow (autrice dell’incantevole traduzione) senza alcun «romanticismo nostalgico». A offrire lo scenario storico-ideologico-dottrinario ci pensa l’atavica controversia del cassidismo orientale, con i sionisti da un lato e dall’altro i loro pugnaci avversari”. Sempre la Lettura racconta il libro Spies of No Country. Secret Lives at the Birth of Israel, del giornalista Matti Friedman, dedicato alla prima unità di spie fondata alla nascita di Israele. Sul Domenicale del Sole 24 Ore, si parla invece di Pseudo (Neri Pozza), libro di Romain Gary, firmato con lo pseudonimo Emile Ajar.

Notizie dal mondo. La pena di morte negli Stati Uniti, l’ennesima tragedia del mare, il mancato sgombero di CasaPound, l’Italia e il razzismo. Sono alcune delle notizie messe in fila da Furio Colombo sul Fatto Quotidiano, con titolo “Notizie da un mondo pericoloso e triste”.

Dai fascismi ai populismi. Su L’Espresso, intervista all’autore del volume Dai fascismi ai populismi. Storia, politica e demagogia nel mondo attuale (Donzelli), lo storico argentino Federico Finchelstein. Intervistato da Donatella Di Cesare, Finchelstein racconta le sue origini ebraiche e denuncia come pericolose le politiche di Trump e Salvini che vorrebbero “minimizzare la democrazia”.

Donne, Gerusalemme e letteratura. Lo scrittore israeliano Abraham B. Yehoshua – interrogato da Donne Chiesa Mondo, inserto dell’Osservatore Romano – riflette su tre temi: incontri e divisioni religiose a Gerusalemme, il ruolo della donna e il valore etico della letteratural

Daniel Reichel twitter @dreichelmoked