Dvir, nuova vittima dell’odio

Dvir Sorek, studente di yeshiva iscritto a un programma che combina lo studio della Torah al servizio militare, aveva lasciato l’insediamento di Migdal Oz, in Cisgiordania, per dirigersi a Gerusalemme e comprare dei libri da regalare. Il giovane diciannovenne non è mai arrivato a destinazione. Il suo corpo è stato trovato senza vita poco distante l’insediamento israeliano: secondo le ricostruzioni, è stato pugnalato a morte in quello che potrebbe essere un fallito tentativo di rapimento. “Le nostre preghiere questa mattina sono con la famiglia del soldato assassinato e i nostri cuori soffrono per questa vita spezzata. Le nostre forze di sicurezza stanno inseguendo gli assassini e non si fermeranno finché non li troveremo. Combattiamo il terrorismo senza compromessi per garantire la sicurezza dei nostri cittadini”, le parole del presidente d’Israele Reuven Rivlin. Le forze di sicurezza israeliane hanno lanciato in queste ore una massiccia operazione di ricerca nei villaggi palestinesi per cercare i responsabili dell’omicidio: si parla di una cellula terroristica e non di un’azione di lupi solitari. “Alcune cellule militari di Hamas sono state scoperte nell’area della Giudea e di Samaria nelle ultime settimane – ha riferito a inizio settimana lo Shin Bet – stavano operando sotto l’istruzione di Hamas dalla Striscia di Gaza e progettavano di compiere attacchi terroristici contro obiettivi dell’Autorità israeliana e palestinese. I miliziani in Cisgiordania sono stati incaricati di formare cellule al fine di effettuare rapimenti, sparatorie, aggressioni con coltello, acquistare armi, trovare e reclutare ulteriori persone per le attività terroristiche”.
I militari stanno ora indagando se si sia trattato di un tentativo di rapimento simile a quello tragico del 2014 quando Naftali Fraenkel, 16 anni, Gilad Shaer, 16 anni, e Eyal Yifrah, 19 anni, furono assassinati da terroristi palestinesi.
In molti ricordano in queste ore Sorek: “Era un uomo straordinario, molto sensibile, intelligente, modesto, che univa saggezza e tranquillità… Questo è un giovane che all’inizio dell’anno ha visto un arabo che camminava per la zona con un asino che sembrava molto malato, così si è offerto di comprarlo. L’ha comprato, curato e mandato via”, ha raccontato il rabbino Sarel Rosenblatt all’emittente Aurtz 12. “Era andato a Gerusalemme per comprare regali per i suoi rabbini e sulla via del ritorno c’è stato l’attacco. È stato trovato che stringeva ancora i libri che aveva comprato”, il tragico racconto del rabbino Shlomo Wilk, direttore della Yeshiva frequentata dal giovane.