Liliana Segre in Senato
“Italia per mesi ostaggio dell’odio”

Un compleanno nel segno della fiducia per Liliana Segre, Testimone della Shoah e dal gennaio dello scorso anno senatrice a vita. Per i suoi 89 anni la Testimone ha scelto infatti di essere presente nell’aula di Palazzo Madama, nel giorno del voto sul Conte bis. Un’assunzione piena di responsabilità del proprio ruolo pubblico, che ha voluto affermare non solo partecipando fisicamente alla riunione ma anche con la manifestazione della propria intenzione di voto. Un sì convinto al nuovo esecutivo, così motivato nel suo intervento: “Vorrei che il nuovo governo nascesse non solo da legittime valutazioni di convenienza politica, ma anche dalla sensazione di scampato pericolo, da quel senso di sollievo che c’è quando si arriva sull’orlo del precipizio e ci si è ritratti in tempo”.
Nell’intervento, un durissimo attacco alla precedente esperienza di governo e in particolare all’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini, anche se mai citato esplicitamente, la senatrice a vita ha parlato di preoccupazione per i numerosi episodi dell’ultimo anno, “che mi hanno fatto temere un imbarbarimento della nostra società”, e per i casi di razzismo “trattati con indulgenza e che sembrano entrati nella normalità del vivere civile”. Sconcerto è stato espresso anche per l’utilizzo a sproposito di simboli religiosi. Per Segre, che ha denunciato con chiare parole i rischi di una politica che investe nell’odio e nella divisione, “un farsesco e pericoloso revival del Gott mit uns”.
La senatrice ha anche evocato la celebre massima del Talmud “Chi salva una vita, salva il mondo intero”, per affermare: “Un mondo in cui chi salva vite viene punito mi pare rovesciato”. Convinzione della Segre è che “l’accoglienza renda più saggia la nostra umanità”.
La senatrice ha poi denunciato il comportamento di chi ha ridotto le celebrazioni del 25 aprile “a una sorta di faida tra tifoserie”, esprimendo la speranza che il nuovo esecutivo difenda i “valori condivisi, la democrazia e i principi di solidarietà sanciti dalla Costituzione nata dalla Resistenza”. In conclusione ha anche auspicato che il governo faccia propria la richiesta presentata a inizio legislatura e poi trasformata in disegno di legge, concernente l’istituzione di una commissione dedicata a contrastare hate speech, violenza, intolleranza, razzismo e antisemitismo. Con la speranza inoltre che l’esecutivo rimetta al centro l’insegnamento della storia, che – sue parole – “ci insegna a non ricadere negli errori del passato”.
“Valuterò volta per volta le proposte e le scelte del governo, senza alcun pregiudizio, e mi schiererò pensando all’interesse del popolo italiano e tenendo fede ai valori che mi hanno guidata in tutta la vita” aveva sottolineato Segre, nel giugno del 2018, prima del voto di fiducia al primo governo Conte. Allora, diversamente da oggi, la scelta era stata quella dell’astensione.
Numerose intanto le testimonianze d’affetto che la senatrice a vita ha ricevuto per i suoi 89 anni. A scriverle è stata anche la Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Noemi Di Segni. “Carissima Liliana – il suo messaggio – oggi è un giorno di festa non solo per te che compi gli anni, ma anche per tutta quell’Italia che si riconosce nei valori che da sempre difendi con passione, coraggio, tenacia. Una Testimone degli orrori del Novecento in grado di squarciare il buio che ci avvolge con la luce della vita, del sorriso e della speranza, ma anche un vero e proprio baluardo del rispetto dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione repubblica all’interno delle nostre istituzioni nazionali”.
“In questo giorno così importante per te e i tuoi cari – prosegue Di Segni – rinnovo con gratitudine la più profonda ammirazione per il segno che, con instancabile impegno, stai lasciando in tutto il Paese. Sei un modello per tutte e tutti noi”.

Adam Smulevich twitter @asmulevichmoked

(10 settembre 2019)