Pirani, l’uomo che visse tre volte

Visse tre volte, Mario Pirani. La gioventù sotto il fascismo, perseguitato in quanto ebreo. Quindi, nel dopoguerra, prima da funzionario del Partito Comunista e poi da dirigente Eni. La terza fu invece dedicata al giornalismo e lo vide tra i protagonisti della nascita del quotidiano La Repubblica.
A raccontarne la biografia è “L’uomo che visse tre volte”, appunto, film documentario diretto da Irish Braschi che sarà presentato questo fine settimana, nell’Auditorio del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo Da Vinci, a Milano, in occasione del Festival Visioni dal Mondo Immagini dalla Realtà.
Il racconto di una vita che diventa occasione di racconto di un pezzo di storia italiana, con le sue luci e ombre, con le sue molte complessità. “È un progetto che nasce quando Mario era ancora in vita, gli piacque. La sua esistenza è stata oggettivamente interessante, preziosa da condividere. Questo documentario, basato sulla sua autobiografia, ne è una avvincente testimonianza” sottolinea Claudia Fellus, moglie di Pirani, che sarà presente alla proiezione.
Protagonista del documentario, che ospita tra gli altri anche un ricordo dell’ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è l’attore Neri Marcorè. Un coinvolgimento che nasce nel segno di un’amicizia e di un’ammirazione profonda. Racconta l’attore in una intervista pubblicata oggi dal Giorno: “La sua vita ha attraversato in maniera significativa il Novecento, un secolo di grandi cambiamenti. Era nato in una famiglia borghese di origine ebraiche, ha vissuto sulla sua pelle le leggi razziali durante il fascismo, poi è stato nel dopoguerra prima funzionario del Partito Comunista e poi dirigente Eni. Nella sua terza vita si è dedicato al giornalismo. Di lui apprezzavo l’ironia, l’arguzia, l’intelligenza. Quando è arrivata la proposta da parte del regista non ho avuto dubbi”.
Prossimamente il documentario sarà presentato anche a Roma.

(12 settembre 2019)