La mostra – 1938, l’umanità negata

Il Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah di Ferrara accoglie in queste ore la mostra che costituirà la prima parte dell’allestimento specificamente dedicato alla persecuzione e allo sterminio nazifascista. A trovare casa permanente al Meis (inaugurazione domani pomeriggio, apertura al pubblico da venerdì mattina) è il percorso multimediale “1938: l’umanità negata”, curato da Paco Lanciano e Giovanni Grasso sotto gli auspici del Capo dello Stato Sergio Mattarella che fortemente l’ha voluta. La mostra è stata infatti allestita nel 2018, al Quirinale, in occasione degli ottanta anni dalla promulgazione delle leggi razziste. Il Quirinale l’ha donata al Meis.
Una esperienza immersiva che, attraverso l’uso di installazioni multimediali che raccolgono immagini e filmati d’epoca e documenti, permette al visitatore di entrare in contatto con il dramma delle leggi razziste, l’esclusione sociale, la persecuzione e lo sterminio. La narrazione, che ha la voce dell’attore e doppiatore Francesco Pannofino, si apre allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, in cui gli ebrei partecipano a fianco di tutti gli altri italiani.
La Storia va avanti, nel 1922 Benito Mussolini guida la marcia su Roma. Nel ’33 il nazismo si afferma e dal 1938 tutto si stravolge: a fine luglio inizia a diffondersi il Manifesto della Razza firmato dagli scienziati italiani, a settembre vengono pubblicati i “Provvedimenti per la difesa della razza nella scuola fascista” e a novembre vengono approvate le cosiddette leggi per la difesa della razza. Il destino di tutti gli ebrei italiani, si ricorda nella mostra, cambia per sempre. In quel momento la strada parallela degli ebrei prende vie divergenti dagli altri italiani.
Le sale dividono il percorso, della durata complessiva di 45 minuti circa, in diversi nuclei tematici: dalla documentazione relativa alle leggi razziste, alla ricostruzione di una classe e l’esclusione sui banchi di scuola, fino alla deportazione e ai campi di sterminio. Si conclude con il messaggio di speranza lanciato dall’Europa unita e dalla Costituzione Italiana, il cui articolo 3 istituisce la dignità sociale e l’uguaglianza di fronte la legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
Il percorso concepito dai due curatori è infine arricchito al Meis dall’installazione site-specific dell’artista israeliano di fama internazionale Dani Karavan, creata per ricordare l’esperienza italiana della Shoah. Già firma di diverse opere internazionali, Karavan è stato protagonista al Meis dell’esposizione “Il giardino che non c’è”.
L’apertura di “1938: l’umanità negata”, informa il Museo, sarà seguita dall’incontro “Venti anni dalla Legge della Memoria: Riflessioni per il futuro” con ospite Furio Colombo, che della legge è stato il promotore. L’incontro è previsto per domani alle 18.30, al ridotto del Teatro Comunale di Ferrara, in collaborazione con l’Istituto di Storia Contemporanea locale.
Si svolgerà invece quest’oggi, alle 21.15, all’Apollo Cinepark, la proiezione del film “L’ufficiale e la spia”, vincitore del Gran premio della giuria alla 76esima Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. La proiezione si svolgerà alla presenza del comproduttore Luca Barbareschi. Saranno tra gli altri presenti il presidente del Meis Dario Disegni, il direttore Simonetta Della Seta e il presidente dell’Isco Anna Quarzi.
La serata è realizzata in collaborazione dell’Istituto di Storia Contemporanea di Ferrara e il Lions Club Ferrara Diamanti.

(15 gennaio 2020)