Legge sulla Memoria, il Veneto
apre una nuova strada

Il Veneto sarà la prima regione in Italia a varare una legge specificamente dedicata alla conoscenza della Shoah e al Giorno della Memoria. Un’iniziativa annunciata nelle scorse settimane e che oggi, con la seduta speciale della Sesta Commissione consiliare dedicata al tema “Educare alla Memoria”, ottiene il definitivo via libera (prima di un prossimo passaggio in aula) con approvazione all’unanimità di un testo che, tra i vari punti, prevede l’adozione della definizione di antisemitismo dell’International Holocaust Remembrance Alliance.
In aula gli interventi di Davide Romanin Jacur, assessore al Bilancio dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, e Paolo Gnignati, presidente della Comunità ebraica di Venezia. Il primo, che ha portato l’esempio dei Viaggi della Memoria didattici organizzati dal Comune di Padova con il supporto della Comunità ebraica locale. Un progetto di cui è anima e che tocca, nel corso di giornate di intenso approfondimento con gli studenti, tappe come Risiera di San Sabba, Vienna, Budapest, Auschwitz. Il secondo, che ha elaborato l’approccio al tema della Memoria nel corso dei decenni: i punti fondamentali, la sua evoluzione. Una panoramica che dagli Anni Sessanta ci ha portato fino ad oggi, alle nuove forme di ricordo simbolizzate dalle stolpersteine, le pietre d’inciampo arrivate anche in Laguna.
In sala studenti di tutte le province del Veneto e delegazioni delle Comunità ebraiche di Venezia e Padova. Per Venezia c’erano tra gli altri il rav Daniel Touitou e l’assessore comunitario Paolo Navarro Dina; per Padova la vicepresidente Gina Cavalieri.
Relatore in aula della proposta di legge il Consigliere leghista Alberto Villanova, che ha ricordato come tra i suoi obiettivi si ponga l’organizzazione di una seduta speciale ogni 27 gennaio, con la partecipazione degli studenti; il varo di un bando di concorso intitolato “I giovani, nuovi testimoni della Memoria”; l’organizzazione di un viaggio di studio ad Auschwitz; la definizione di un accordo di programma tra la Regione e le associazioni impegnate nel ricordo dei Giusti fra le Nazioni; la premiazione di tesi di laurea aventi come oggetto la Shoah.
Viene sottolineato nel testo approvato oggi: “Conoscere, comprendere, ricordare, opporsi all’antisemitismo, ai pregiudizi razziali, ai sentimenti e costumi di odio che affliggono i nostri tempi e dilagano anche e più che mai oggi attraverso i mezzi di comunicazione di massa è un dovere, è necessario, è un impegno. Ed è la ragione di questa proposta di legge regionale che chiama la Regione con i suoi organi, Consiglio e Giunta, a fare la propria parte per l’assunzione di poche e semplici iniziative di conoscenza e formazione culturale che generino o accrescano consapevolezza e contribuiscano alla coscienza civile della società veneta, con attenzione particolare alle nuove generazioni”. Una legge che, nella speranza di chi l’ha scritta e presentata, punta a promuovere “una riflessione sul senso della vita, perché la conoscenza della storia e l’attenzione portano alla comprensione della natura umana, dei suoi pregi e dei suoi abissi”. E inoltre favorisce “la diffusione della cultura dei diritti inviolabili dell’uomo e la repulsione per passate e presenti aberrazioni”.

(23 gennaio 2020)