Setirot – La cura della salute

jesurumConfesso di avere letto con grande soddisfazione il comunicato dell’Assemblea rabbinica d’Italia (ARI) in merito alla questione Coronavirus, e in particolare il passo dove è scritto che si invita a seguire scrupolosamente le indicazioni di cautela e prevenzione trasmesse dalle autorità competenti per non divenire responsabili di eventuali contagi e di ulteriore diffusione. Poi i nostri rabbanim ricordano che la Torah e la normativa ebraica contemplano precise prescrizioni riguardanti il dovere di avere cura della propria salute e della salute altrui. Uno può sempre dire: e allora?, considerazioni banali di buon senso. Non proprio, non esattamente. Noi ebrei infatti, come d’altronde la società in cui viviamo, non siamo univoci nel giudizio su come l’epidemia si stia affrontando nel tentativo di non farla divenire pandemia. A una maggioranza che si affida agli scienziati e amministratori, partendo dal presupposto che la nostra salute e la nostra sicurezza siano un bene troppo importante per lasciare spazio a polemiche di vario genere, peggio che mai se politiche, si fa largo chi, non si capisce in nome di quale competenza, spara a zero su ogni decisione in merito. E anche qui si potrebbe dire: e allora?, si sa che sui social ogni umore e frustrazione vengono spacciati per Verità con la V maiuscola.
Mi preoccupa però se queste “scivolate” capitano a chi ha, tra noi, un certo seguito. Dopodiché, certo, non ogni ordinanza appare lineare, ci sono state e ci saranno contraddizioni nelle dichiarazioni, virate, perfino marce indietro. E allora? Pensiamo quindi che l’Italia sia governata e sanitariamente guidata da persone che «invece di cercare soluzioni, invece di cercare di calmare il panico ed evitare la chiusura delle frontiere e fare mettere cinquanta milioni di cittadini in quarantena…» eccetera eccetera? Davvero? Costoro blaterano di «mettere in ginocchio un’intera nazione, causare danni per miliardi e poi pensare magari di aumentarci le tasse per coprire il buco che avete creato con le vostre misure, prima di creare traumi nei nostri figli per il fatto di averli fatti nascere in un paese che riesce a salire nelle classifiche mondiali solo per il numero di contagiati di coronavirus al minuto, pensate a quello che state generando con le vostre parole».
Lo trovo un atteggiamento assolutamente irresponsabile. E colpisce che venga da chi, appunto, dovrebbe ben sapere quanto i nostri Maestri predicano da sempre riguardo alla cura che si deve avere della propria salute e della salute altrui.

Stefano Jesurum, giornalista