#IsraeleDifendeLaPace – Informazione “Reagire si può, si deve. Per i cristiani perseguitati e per Israele”

ferrara“Reagire si può. E si deve”. Le idee sono chiare e la determinazione è quella di sempre. L’Elefantino del giornalismo italiano chiama tutti a raccolta domani sera per sostenere le ragioni di Tsahal le forze di difesa di Israele, impegnate in una dura lotta contro le organizzazioni terroristiche che occupano Gaza e massacrano le popolazioni civili israeliana e palestinese, ma anche per sensibilizzare gli italiani sulla difficile situazione delle popolazioni cristiane minacciate in molte aree dove domina il potere degli islamici integralisti.
L’appuntamento è per le 21, sul Lungotevere Sanzio, a pochi passi da Ponte Sisto, proprio davanti alla redazione del suo giornale, il Foglio. L’invito è aperto a tutti, lettori e non lettori, ebrei e non ebrei, comuni cittadini e leader politici.
Giuliano Ferrara dal suo studio dà le spalle ai platani del Lungotevere e si concede, nelle ore di fuoco che preludono la chiusura di un giornale quotidiano, une breve pausa per spiegare il significato della sua iniziativa.
“In questi giorni – commenta – sento più che mai il bisogno di parlare chiaro. Israele usa le armi per difendere la propria popolazione civile, Hamas usa la propria popolazione civile per difendere le proprie armi”.
L’impegno a comprendere e a spiegare le ragioni di Israele è forte e ben evidenziato da quanto il Foglio pubblica in questi giorni. Ma la manifestazione di piazza a cosa serve?
“Sul conflitto in corso ci sono molti malintesi. È vero che la sproporzione delle forze colpisce, intimidisce, favorisce la favola umanitaria. Israele è grande in confronto alla Striscia di Gaza, pur essendo un paese piccolo. È più ricco, più popoloso, più attrezzato militarmente e tecnologicamente. A sentire alcuni le parti in causa si spartiscono torti e ragioni, sarebbero quasi sullo stesso piano. Ma non è così. Hamas, l’organizzazione terrorista che controlla la Striscia di Gaza e predica l’annientamento dell’entità sionista, usa il proprio popolo, e in particolare donne bambini vecchi e ammalati, per tutelare i tunnel e gli impianti missilistici e i depositi di armi negli ospedali e nelle scuole. Israele si difende. Serve un gesto chiaro e forte per dire assieme che a questo gioco di confondere le responsabilità non ci stiamo. Che stiamo dalla parte di Israele”.
Dopo tanti giorni di combattimenti, di fronte al dileguarsi delle speranza di una tregua, molti sono preoccupati per l’emergenza umanitaria che incombe su Gaza…
“Questo buonismo di maniera non è umano e nemmeno umanitario. La ricerca di un compromesso politico e militare, le richieste e le realizzazioni di tregue umanitarie, sono benvenute. Nel vasto e fosco orizzonte della politica mondiale, e del ruolo tragico in essa rivestito dalla questione israelo-palestinese, stanno molte emozioni e molte opinioni, anche di segno diverso e opposto: ma non si può accettare che il mondo, nell’ora in cui l’ordine mondiale è devastato dalla riluttanza e dal disimpegno del capo degli Stati Uniti d’America e dall’impotenza dell’Unione europea, si dichiari, Judenmüde: stanco degli ebrei”.
L’appello del Foglio guarda più in là, non si ferma all’orizzonte del Medio Oriente.
“Non si può accettare di rubricare come una serie di episodi locali la sequenza di stragi di cristiani, l’intolleranza violenta nei confronti della loro libertà di culto, il succedersi di rapimenti, stupri, assassinii di chi porta la croce come vessillo di umanità, di gioia e di pace. Per chi ha il coraggio di parlare è ora di dire basta”.
Le due situazioni sono dunque strettamente collegate?
“Gli uccisi di confessione cristiana, le famiglie sradicate e cacciate dalle antiche terre in cui hanno sempre praticato il loro culto, sono testimonianze di un mondo che va a rotoli: nessuno può presumere di salvarsi e di salvarlo da solo. Questo solo vogliamo dire in una notte romana non qualsiasi: ci sono cose che non possono esser accettate, e tra queste la virulenta campagna umanitaria che nasconde malamente impulsi ferocemente antisionisti e antisemiti, e l’altrettanto violenta indifferenza verso il mondo cristiano attaccato. Chi sta alla radice della fede in Cristo, come disse papa Ratzinger del sovrano particolarismo ebraico, e chi sta ben fermo in quella fede messianica nella resurrezione, e tutti noi che non ci muoviamo dal rispetto di comportamento e di idee laiche verso le basi del modo di vivere e amare che ha anche una caratura ‘occidentale’, tutti dobbiamo unirci anche solo simbolicamente, anche solo per una notte, e agitare mille torce per illuminare l’aria appestata dalla cultura di guerra del jihad e dalla spettrale invasione dei tagliagole”.
Tanti lettori del Foglio di fronte a questa iniziativa hanno già dato messaggi positivi. Ti attendi molta rispondenza?
“Pochi o molti che saremo, saremo quelli che hanno espresso questo rifiuto, che non vogliono confusione ideologica e maleducazione intellettuale, che intendono trasmettere ai giovani europei armati di kefiah e di cattive idee, e di indifferenza verso i martiri, una cosa nuova e bella”.
In campo ebraico, in Italia e nel mondo, si registrano interpretazioni discordanti riguardo all’atteggiamento dei media di fronte alla crisi. Permane una certa dose di malafede e si superficialità nel giudizio. Ma secondo alcuni rispetto agli scorsi anni si può registrare un progresso, una maturazione. Le ragioni di Israele emergerebbero con maggiore chiarezza e al lettore la situazione verrebbe spiegata con maggiore onestà. Ti sembra, al di là di quanto pubblicato dal Foglio, un’analisi condivisibile?
“Non saprei dirti quanto sia un’impressione fondata. Forse un progresso c’è, ma non me ne sento sicuro. Diciamo che sicuramente possiamo tramutare queste idee in un augurio. Il giorno che questo avvenisse sarebbe un bel giorno”.
Questa è una strana estate, molto tesa, dolorosa. E anche nuvolosa.
“Certo – ride Ferrara – ma ho letto attentamente le previsioni: forse pioverà domani fino al tardi pomeriggio. Ma il cielo dovrebbe tornare sereno subito prima del nostro incontro. L’appuntamento è per le 21”.

gv