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8 febbraio 2012 - 15 Shevat 5772
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moked è il portale dell'ebraismo italiano
alef/tav
sciunnach
David Sciunnach,
rabbino


È scritto nella Parashah di questa settimana, la Parashah di Itrò: “... vi era disceso in mezzo al fuoco…” (Shemòt 19, 18). Il fuoco che è sceso sul monte Sinai è il fuoco che alimenta la Torah. Questo fuoco può essere un fuoco che accende le neshamot - le anime che si alimentano con lo studio della Torah stessa. Oppure questo può divenire un fuoco che brucia ed arde le anime di coloro che si allontanano dalla Torah e dalle mitzvoth.

 Davide  Assael,
ricercatore



davide Assael
Devo dire che suscita una certa ironia leggere nel libro del blogger di riferimento della rivolta egiziana dell’anno scorso, Wael Ghonim, di credere proprio “che gli egiziani non accetteranno mai più il dominio di un faraone". Forse potremmo invitarlo al prossimo Pesach…
davar
Qui Milano - Quattro commissioni per una nuova fase
Consiglio MilanoLo avevano chiesto con forza i partecipanti all’assemblea comunitaria di gennaio, lo si avvertiva come esigenza pressante all’interno dello stesso Consiglio: allo stato di emergenza economica e partecipativa della Comunità ebraica di Milano, i suoi organi rappresentativi devono rispondere con l’apertura di una nuova fase, segnata dalla collaborazione fra le sue diverse anime, dalla definizione di obiettivi comuni e dal superamento delle divisioni interne. A queste necessità ha risposto la riunione di Consiglio della serata di ieri segnata da un confronto serrato, che ha conosciuto momenti di tensione, ma che è riuscito a ricomporsi in una decisione altamente condivisa, che segna nelle intenzioni di maggioranza e opposizione, il primo passo di una fase nuova nella politica comunitaria milanese: l’istituzione di quattro commissioni aperte a tutti i consiglieri che prendano rapidamente in mano i problemi fondamentali della gestione comunitaria .
Ad aprire la riunione (tutti presenti a eccezione dei consiglieri Yasha Reibman e Rami Galante) è stato il benvenuto del presidente Roberto Jarach a David Piazza, che ha integrato il Consiglio dopo le dimissioni di Alberto Foà. Dopo la presentazione della prima fase di lavoro della task force sulla scuola guidata da Roberto Liscia (in sala presenti diversi componenti, tra cui la preside Esterina Dana), con l’esposizione dei risultati di un questionario cui hanno risposto 226 genitori, da cui sono emersi diversi spunti di riflessione, e dopo la relazione sul viaggio in Israele delle seconde liceo, il confronto si è spostato sui temi strettamente politici. Un documento presentato dal gruppo Ken ha proposto di rendere concreto l’auspicio di una fattiva collaborazione tra maggioranza e opposizione attraverso due punti: l’istituzione di commissioni appunto, e il reintegro della giunta. Diversi consiglieri d’opposizione hanno apprezzato la prima proposta, a patto però che la maggioranza accettasse di posticipare il reintegro della giunta al termine della prima fase del lavoro in commissioni, ritenendo incompatibile l’accettazione dei nomi avanzati da Ken, Avram Hason e Roberto Liscia, con la nuova ottica di collaborazione. La mozione che ha sancito l’istituzione di due commissioni strategiche (riorganizzazione della scuola e dei servizi offerti dalla Comunità) e due operative (per rivalutare il ricorso a esatri per la riscossione dei tributi e le procedure delle iscrizioni scolastiche, punti verso cui i consiglieri di opposizione hanno sempre dimostrato una particolare sensibilità), è stata infatti approvata con il voto unanime dei presenti in sala, con tre consiglieri che hanno invece scelto di non essere presenti al momento della votazione. Respinta invece, dopo lunghe discussioni, con otto voti contrari, sette a favore, un astenuto, un consigliere fuori dalla sala, la proposta di Michele Boccia di sospendere l’invio di nuove posizioni all’esatri fino alla conclusione dei lavori della commissione dedicata.
I consiglieri si sono dati appuntamento formale fra un mese circa per presentare i primi risultati dei lavori delle commissioni. Commissioni che vanno ora formate e messe all’opera. Superare le logiche di contrapposizione, e unire forze e competenze per raggiungere l’obiettivo comune del rilancio della Comunità è quanto mai urgente. Su questo sono tutti d’accordo.

Rossella Tercatin

Qui Roma - Gli atenei israeliani finiscono nel portale
IsraeluniUn servizio per tutti quei giovani che intendono proseguire i loro studi in Israele. Una preziosa occasione di approfondimento, conoscenza e interazione con una delle realtà universitarie più vivaci e funzionali al mondo. Israeluni.it, portale nato sulla scia dell'esperienza degli Israel University Day 2010 e 2011, è da alcune ore sulla rete. Il sito è stato reso accessibile nel corso della presentazione svoltasi quest'oggi, nel primo pomeriggio, al liceo ebraico Renzo Levi di Roma con la partecipazione tra gli altri del vicepresidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Claudia De Benedetti, del preside rav Benedetto Carucci Viterbi e dell'assessore alle Scuole della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello.
“Oggi – ha affermato Claudia De Benedetti, tracciando un significativo parallelo con la festività di Tu Bishvat, il Capodanno degli alberi – stiamo presentando ai giovani la scelta più importante per loro, che solo loro sono chiamati a fare: gli studi universitari. Proponiamo qui una prima vasta scelta di università, di facoltà, corsi di laurea, scambi transnazionali, insegnamenti, forum di alunni con lo stesso impegno di chi pianta gli alberi. Sono iniziative concrete che vorremo veder fiorire presto e continuare a rinascere secondo il ritmo delle stagioni”. “A Rosh ha Shana Lailanot – ha poi sottolineato il vicepresidente UCEI  – rispettiamo, coltiviamo e preserviamo la natura. Così faremo, a partire da oggi, con il nostro progetto. Un progetto che non avrebbe potuto nascere senza l'impegno di alcune persone che desidero immensamente ringraziare per la straordinaria dedizione con cui hanno lavorato. Grazie, in ordine alfabetico, a Nicholas Nemni, Genny Di Consiglio, Alan Naccache, Giulia Mosseri, David Piazza, Einav Tsur. Un ultimo caloroso grazie all’Ambasciata d’Israele in Italia nelle persone del Ministro Livia Link e dell’attaché Pamela Priori e all’Agenzia Ebraica”.
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Qui Mantova - A scuola con il presente della Memoria
Presentazione scuole“Chi di voi è nato in città?”. Alcuni – pochi per la verità – alzano la mano. La voce di Carlo Berini, di Articolo 3, si altera, si alza violentemente: “Voi, tutti gli altri, voi… fuori!”. Sconcerto, qualche risata, fino al nuovo invito: “Dico sul serio! Alzatevi, andatevene subito! Fuori da questa sala!”. A questo punto i ragazzi capiscono che si fa sul serio, è finito il momento dei saluti delle autorità, finita la musica, finite le parole. È ora di muoversi e uscire. Centinaia di ragazzi che prendono le proprie cose e se ne vanno, cacciati da una mattinata che sanno essere stata organizzata per loro. Spinto dagli altri che premono per uscire, sulla porta, un ragazzo protesta. “Ma questo è razzismo!”. Appunto.
Inizia una discussione. E intanto in sala continua il lavoro sui pochi rimasti: “Ora che siamo rimasti in pochi, siamo fra noi, solo noi di Mantova, quelli che hanno pagato per questo luogo, state meglio? - in risposta solo occhi bassi e qualche mormorio - C’è più spazio… siete più comodi? Allora? Vi manca qualcosa? Che succede? Ho sbagliato? Perché?”. Sotto l’incalzare delle domande lo sbigottimento è tale che passa un tempo lunghissimo prima che qualcuno azzardi, a bassa voce “Ma sta anche nella Costituzione!”. Poi, con più vigore: “Non è giusto, siamo tutti uguali!”. Mentre si fanno rientrare i ragazzi prima cacciati, continua la discussione, il confronto. Obiettivo raggiunto. La presentazione alle scuole mantovane del Rapporto 2011 di Articolo 3, osservatorio sulle discriminazioni è stata tutto tranne una mattinata prevedibile, di lezioni ingessate: l’auditorium Monteverdi del conservatorio, colmo di ragazzi provenienti dagli istituti superiori di Mantova e dintorni si è riempito anche oltre la capienza prevista, un pubblico di adolescenti allegri, scanzonati, pronti a godersi la mattinata senza lezioni ma presto delusi nella loro aspettativa di una giornata leggera, poco impegnativa. Paola Bruschi ha preso in mane le redini della situazione col piglio deciso dellapreside abituata a gestire un istituto superiore e ha subito presentato i referenti istituzionali, cui ha concesso giusto il tempo di qualche parola. Emanuele Nitri, referente per la Regione Lombardia dell’UNAR, Ufficio nazionale anti discriminazioni razziali ha spiegato le funzioni dell’ente, che opera alle dipendenze della Presidenza del Consiglio deiMinistri e con i ministeri per le Pari Opportunità e il ministero per la Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, eha sottolineato come l’ospitalità offerta dal Conservatorio mantovano abbia un senso anche perché “La musica è un linguaggio universale, che travalica confini, lingue e differenze”. Ha poi ricordato come sia necessaria la collaborazione fra le istituzioni, comune e provincia e il mondo della scuola per continuare ad approfondire i temi centrali del lavoro di Articolo 3, osservatorio sulle discriminazioni. A seguire la dottoressa Bianchessi, primo dirigente dell’Ufficio Scolastico Territoriale di Mantova (cioè il provveditore agli studi) ha ricordato ai ragazzi presenti che “le discipline che studiate non sono importanti se non servono a far crescere come persone, a diventare esseri umani nel senso più completo del  termine”. Giovanna Martelli, vicepresidente della provincia e assessore alle Politiche Giovanili e Francesca Zaltieri, assessore provinciale alla Cultura, allo Sport e all’Istruzione, oltre a ribadire l’importanza di Articolo 3 cui garantiscono pieno sostegno hanno espresso l’esigenza che da tutta la provincia si levi un coro di voci che con consapevolezza si opponga a qualsiasi discriminazione, sempre, immediatamente, a partire da adesso. Elena Magri, assessore nel consiglio provinciale con delega alle Pari Opportunità ha iniziato annunciando quella che ha definito una buona notizia: “Quello che è successo in quegli anni non è obbligatorio, sapete? Non è scontato! Nessuno è esente dalla sua parte di responsabilità, la possibilità o meno che succeda di nuovo dipende da noi, se le nostre voci si leveranno per impedire ogni discriminazione non ci sarà spazio per i razzisti, mai più”. A chiudere i saluti delle istituzioni è stato chiamato sul palco Eros Roselli, direttore del conservatorio che ha raccontato come sono stati scelti i pezzi che avrebbero da lì a poco risuonato nell’auditorium. Un giovane e bravissimo chitarrista ha suonato un pezzo di Mario Castelnuovo-Tedesco, compositore toscano che si dovette rifugiare negli USA a causa delle leggi razziste, seguito da due pianisti, che hanno eseguito Chopin e Liszt. Si è arrivati così alla parte centrale della mattinata: la presentazione di Articolo 3 ai ragazzi, introdotta dalla storica Maria Bacchi, presidente pro-tempore dell’osservatorio contro le discriminazioni, in sostituzione di Fabio Norsa z.l, presidente della Comunità ebraica mantovana, nonché uno dei pilastri dell’osservatorio, recentemente scomparso. Maria Bacchi, dopo aver detto ai ragazzi presenti che “coltivare la bellezza in ogni azione è l’unico modo per contrastare il sonno della ragione”, ha riproposto le parole spesso pronunciate proprio da Fabio Norsa e diventate una sorta di principio fondante di Articolo 3: “Nelle fosse comuni dei lager non era possibile distinguere l’appartenenza di quei corpi martoriati. Come capire chi, tra quelli, potesse essere stato in vita un sinto o una rom, un ebreo, un omosessuale o un disabile? Siamo stati accomunati dalle peggiori violazioni. Così oggi, insieme, a partire dalla discriminazioni subite, intendiamo attivarci perché ciò che è successo non abbia modo di accadere mai più”. Poi sul palco è salita Arianna, studentessa e parte di un gruppo di lettori che è stato molto attivo in questi giorni a Mantova in tutte le occasioni collegate con il GIorno della Memoria, che ha letto un brano tratto da Se questo è un uomo di Primo Levi. A questo Maria Bacchi si è ricollegata sottolineando come la lettura di simili testi sia importante non solo perché insegnano tanto sulla condizione nei lager ma soprattutto per il loro ricordare la condizione degli esseri umani, la loro capacità di resistere, di ribellarsi. Ha poi chiuso il suo intervento, che ha toccato anche l’importanza della storia e del lavoro degli storici, citando Walter Benjamin, il cui angelo della storia è sospinto verso il futuro ma ha lo sguardo rivolto al passato. Eva Rizzin, ricercatrice di Articolo 3, oltre a fare una presentazione della struttura e del lavoro di Articolo 3, (per cui vi rimandiamo alla newsletter di martedì 31 gennaio), ha citato la sua collega Angelica Bertellini, altra protagonista dell’osservatorio che non ha potuto essere presente: “Ricordare oggi significa, per noi, scegliere ogni giorno di lavorare insieme nel contrasto alla discriminazione, all’esclusione, al pregiudizio. Siamo diverse e diversi tra noi, molti e molte appartengono alle minoranze colpite, a suo tempo, dalla persecuzione nazifascista. È faticosa la diversità, ma irrinunciabile” . Una versione ridotta dello spettacolo di Moni Ovadia Oltre i confini. Ebrei e Zingari è stata inframmezzata da spiegazioni sulle modalità con cui le melodie popolari sono state assorbite dalla cosiddetta musica colta. La presentazione successiva, fatta da Davide Provenzano, è stata particolarmente significativa visto il tipo di pubblico a cui era rivolta: si è parlato di bullismo e prepotenze partendo da alcuni ragionamenti teorici e sfociando poi nell’analisi delle possibilità di intervento a disposizione di chiunque sia vittima o testimone di atti di bullismo. E anche per i casi di bullismo si può contare su Articolo 3, capace grazie alla sensibilità e competenza dei suoi componenti di raggiungere in questi anni obiettivi importanti: monitorare la stampa, sensibilizzare i giornalisti e l'opinione pubblica, combattere attivamente le manifestazioni discriminatorie nei confronti delle minoranze presenti sul territorio. Un patrimonio di valore inestimabile, che andrebbe certamente studiato ed esportato ovunque possibile.

Ada Treves


pilpul
Il Purim di Siracusa 
Francesco LucreziDel miracoloso fenomeno della rinascita dell’ebraismo meridionale e, in particolare, siciliano – una delle poche notizie, che, in un quadro generale alquanto inquietante, possono dare fondate ragioni di speranza e fiducia – abbiamo già avuto modo di parlare, nel notiziario quotidiano dello scorso 14 settembre, in occasione della Giornata della cultura ebraica svolta, lo scorso 4 settembre, nella splendida isola di Ortigia(...).
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Francesco Lucrezi, storico

notizieflash   rassegna stampa
Madonna World Tour, il via da Israele
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Partirà il 29 maggio da Tel Aviv il nuovo tour mondiale di Madonna. Ad annunciarlo sul proprio sito internet Live National Entertainment, società americana che in questi mesi ne ha curato l'organizzazione.
Il Madonna World Tour, oltre 40 concerti in giro per il globo,  farà tappa anche in Italia, il 14 giugno allo stadio San Siro di Milano e il 16 al Franchi di Firenze.
 

Già altre volte, nel passato, Fatah e Hamas hanno annunciato di essersi messi d'accordo tra di loro, passo questo giudicato da molti necessario se vogliono aspirare a poter gestire un eventuale futuro stato palestinese. Nell'accordo ufficializzato ora il presidente del Fatah Abu Mazen dovrebbe sostituire il primo ministro Fayyad e portare i palestinesi alle elezioni (entro maggio?)...












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