se
non visualizzi correttamente questo messaggio, fai click qui
|
8 maggio 2012 - 16 Iyar 5772 |
|
|
|
|
|
|
|
|
|
Roberto
Della Rocca,
rabbino
|
“Non ti vendicherai
e non porterai rancore verso i figli del tuo popolo...”
(Vaykra, 19;18).
Con sentimenti di vendetta e rancore non si costruisce alcun rapporto,
né personale, né comunitario. Eppure nel Talmùd, Yomà 23 a, è
detto : “... ogni
Maestro di Torah che non si vendica e non porta
rancore come un serpente non è da considerarsi un Maestro...”.
Maimonide nelle sue Hilkhòt Talmùd Torah, 7; 13, specifica
che un Maestro ha il preciso dovere di vendicarsi quando l’offesa
subita è pubblica perché in questo caso è l’onore della Torah a essere
stato leso. Il paragone con il serpente viene così
spiegato dal commento talmudico Yiè Ayam: “...come un serpente non trae
godimento dal suo morso, così un Maestro, pur non potendo
essere indulgente con chi l’ha offeso, non deve trarre
soddisfazione personale dalla sua vendetta, che deve piuttosto
realizzare solo come perseguimento della giustizia per onore
e per amore della Torah".
|
|
|
Dario
Calimani,
anglista
|
|
La politica economica e
sociale del presidente Monti non piace troppo al paese: non è
propriamente ‘popolare’, in nessun senso possibile, e non riesce a
ristabilire un minimo di equità. In effetti, i poteri forti (e ne fa
parte) lo stringono da vicino. Ma sentirlo criticare dai politici a
caccia di consensi dopo che essi stessi hanno portato il paese
sull’orlo del baratro fa venire i brividi. Il professor Monti è capro
espiatorio dell’arroganza di coloro che hanno dovuto rinunciare alle
loro prerogative per chiedere ai tecnici di riparare ai loro danni. E
cercano di salvare ora la faccia, orgogliosi anche dei propri interessi
privati. L’ammaliante fascino dei politici non riesce a nascondere la
realtà di una partita barata. Eppure non ci sono limiti alla
sfrontatezza di chi irride l’intelligenza della gente pensando di non
doverne un giorno rendere conto. Rendendo conto anche del pericoloso
qualunquismo così prodotto. La gente non ce l'ha con la politica: ce
l'ha con i politici.
|
|
|
|
Contando l'Omer
- Militanti ribelli o malati... |
|
Martedi 8 Maggio, 31° giorno
dell’Omer, 4 settimane e tre giorni
Secondo l’unica fonte talmudica che ne parla,
dodicimila coppie di allievi di rabbì Aqivà morirono nel periodo
dell’Omer colpite da una malattia detta askara, tanto terribile che
Rashì una volta la rende con un vocabolo francese vicino all’italiano
“strangolamento” e un’altra volta con “bon malant”, chiaramente un
eufemismo. C’è tra gli studiosi una notevole (quanto rara) concordia
nell’identificare questa malattia con la difterite, diffusa e
contagiosa fino a poco fa, e molto rischiosa, senza i mezzi di cui oggi
disponiamo, per le sue complicazioni respiratorie che possono portare
al soffocamento. Un’altra fonte antica però dice che non fu un’epidemia
a uccidere, ma i Romani, e gli allievi di rabbi Aqivà sarebbero stati
militanti ribelli da lui influenzati nello spirito della rivolta di Bar
Kochbà. Ognuna delle due versioni è problematica e, se la seconda è
quella vera, la prima sarebbe una versione censurata in cui si fanno
passare le vittime di una guerra d’indipendenza come malati. Passaggio
sorprendente, che fa pensare a un impero romano terroristico che
neppure consente di ricordare le sue vittime, che al massimo si possono
permettere, senza nominarlo, di paragonarlo ad una pestilenza micidiale.
rav Riccardo
Di Segni, rabbino capo di Roma - twitter @raviologist
|
|
"In piazza contro
l'intolleranza e il fanatismo religioso" |
|
Il presidente dell'Unione delle
Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
"L'Unione delle Comunità
Ebraiche Italiane aderisce alla fiaccolata di solidarietà alle comunità
cristiane oggetto di persecuzione e discriminazione nel mondo che si
svolgerà mercoledì sera davanti al Colosseo su iniziativa congiunta
della Comunità ebraica di Roma e della Comunità di Sant'Egidio.
Il motivo della nostra adesione è da ricondursi alla consapevolezza che
non sia in alcun modo possibile tacere di fronte alle terribili
violenze perpetrate ancora oggi in numerosi paesi nel nome
dell'intolleranza e del fanatismo religioso. Un problema angosciante,
terribilmente attuale e che richiede per una sua soluzione l'impegno
concreto di tutti quei soggetti che lavorano per costruire un futuro di
pace e armonia tra le nazioni, i popoli e le identità."
|
|
Israele - Kadima a
sorpresa nel governo
Sfumano le elezioni anticipate |
|
Il partito centrista Kadima
annuncia a sorpresa l’ingresso nel governo, facendo sfumare le elezioni
anticipate annunciate nei giorni scorsi dal primo ministro israeliano
Benjamin Netanyahu. Shaul Mofaz, esperto militare già ministro della
difesa e neoeletto leader di Kadima, entrerà nel gabinetto con uno
speciale ruolo di ministro incaricato del processo di pace con i
palestinesi, assicurando che il suo partito sosterrà Netanyahu fino
alla scadenza naturale della legislatura nell’ottobre del 2013. Il
premier può così contare sull’appoggio della maggioranza più ampia
della storia del Parlamento israeliano, che comprende 94 deputati sui
120 totali della Knesset.
Le linee programmatiche sono state annunciate da Netanyahu e Mofaz in
una conferenza stampa congiunta. Sicuramente Kadima guiderà la
commissione incaricata di studiare una riforma della Tal Law, la legge
che ha finora permesso ai haredìm, gli ebrei ultraortodossi, di non
prestare il servizio militare. Una questione che ha finora messo a dura
prova la tenuta della coalizione di Netanyahu, sostenuta anche dai
partiti religiosi. Proprio la difficoltà di trovare un accordo sul
punto aveva spinto il primo ministro ad annunciare le elezioni
anticipate per il prossimo 4 settembre. Ma ora l’apporto dei 28 seggi
di Kadima (uno in più del Likud di Bibi), potrebbe consentire di
raggiungere una riforma storica per una legge che è causa di gravi
fratture nella società israeliana. Oltre alla Tal Law, tre i punti su
cui il partito centrista fondato da Ariel Sharon ha chiesto e ottenuto
garanzie: studiare un bilancio più attento ai problemi di sicurezza,
economici e sociali, riformare la struttura del governo per garantire
maggiore stabilità e portare avanti il processo di pace in modo
responsabile. Mofaz, il quale sarà l’unico esponente di Kadima a
entrare nel governo, diventerà anche vicepremier.
Messo al corrente della situazione, il presidente Shimon Peres in
visita di Stato in Canada ha espresso apprezzamento per l’accordo,
sostenendo che “un governo di unità nazionale è una notizia positiva
per il Paese e per il suo benessere, considerando le difficili sfide
che Israele si trova ad affrontare”.
Rossella
Tercatin - twitter
@rtercatinmoked
Nell'immagine la vignetta di Amos Biderman pubblicata sul numero
odierno di Haaretz
|
|
Qui Roma
- Paola Franchetti, maestra di vita
|
|
Intensità e commozione hanno
caratterizzato l'incontro in ricordo della professoressa Paola
Franchetti (1914-2011) svoltosi ieri sera nell'aula magna della scuola
ebraica di Roma. Grande appassionata di lettere classiche, donna colta
ed emancipata, la professoressa si è sempre distinta per il suo impegno
verso il prossimo. Così anche al momento della scomparsa, avvenuta lo
scorso dicembre, con la destinazione di un significativo lascito
rivolto a tutti i bisognosi della Comunità. Un gesto che è stato
ricordato in aula magna e che ha fatto propendere la dirigenza
dell'istituto per l'intitolazione di una classe in suo onore. “La
professoressa ci ha lasciato in eredità una grande prova di Tzedakah.
Una lezione – spiega l'assessore alle scuole Ruth Dureghello – che
abbiamo pensato fosse giusto ricordare ogni giorno anche ai nostri
studenti”. Numerose le testimonianze che si sono susseguite nel corso
dell'incontro, che era organizzato dagli assessori Dureghello e Luzon
assieme al presidente della Commissione scuola Serena Terracina e a cui
ha fatto seguito lo svelamento della targa commemorativa. Ad
intervenire tra gli altri il presidente della Comunità ebraica di Roma
Riccardo Pacifici, il rabbino capo rav Riccardo Di Segni, il preside
rav Benedetto Carucci Viterbi e alcuni allievi e parenti di Paola
Franchetti.
|
|
|
|
|
Hollande e noi
|
|
Stavo ancora esultando per
la vittoria di François Hollande che alcuni ebrei francesi, cari amici,
hanno preso a spiegarmi che stavo sbagliando. Che il candidato giusto
era Nicolas Sarkozy, non tanto per le sue origini ebraiche quanto per
la sua linea di politica internazionale. Lasciamo perdere le mie
convinzioni politiche. Proviamo a ragionare «da ebrei»: ebbene, cari
amici, io credo che vi stiate sbagliando, e di grosso. Molti di voi
avranno guardato il dibattito televisivo tra Hollande e Sarkozy. Beati
i francesi che hanno un appuntamento come questo, solenne e utile al
tempo stesso! Nel corso della discussione si è parlato a lungo di
immigrazione: ma avete sentito quello che ha detto Sarkozy? Avete
sentito le sue posizioni sull’Islam, sulle frontiere, sulla scuola? Un
impasto di laicismo, xenofobia e demagogia. Più Matteo Salvini, per
intendersi, che Jacques Chirac. (E, en passant, perché uno studente
musulmano non ha diritto a mangiare carne halal in una scuola francese,
o uno studente ebreo carne kasher?). Ora, come ha giustamente rilevato
Tzvetan Todorov sul «Corriere» di ieri, questo atteggiamento ha avuto
l’esito di sdoganare definitivamente il Front National di Marine Le
Pen, rafforzato nelle urne ma soprattutto ammesso nella Francia che
conta. Anziché puntare sul consolidamento politico delle istituzioni
europee, Sarkozy ha insistito ciecamente sulle frontiere («Ho protetto
i francesi». Ma da chi?).
Il recente censimento dell’Istat ci ha fornito un primo quadro
dell’immigrazione in Italia. I non italiani sono sostanzialmente
pochini (6,3 % della popolazione), distribuiti nei centri medio-piccoli
più che nei grandi, sempre più dediti ad attività imprenditoriali. Non
che non ci siano problemi, per carità, ma dopo anni di campagne ai
limiti del razzismo, condotte con l’unico scopo di lucrare voti
(Roberto Maroni lo ha candidamente confessato), scopriamo che il
fenomeno non è poi così allarmante e massiccio.
Quando si soffia sulle paure, prima o poi gli ebrei ci vanno di mezzo.
È per questa ragione, cari amici parisiens, che l’altro ieri avrei
votato con convinzione per François Hollande.
Tobia
Zevi, Associazione Hans Jonas - twitter @tobiazevi
|
|
Storie - Aste macabre e
rigurgito di nazifascismo |
|
La storia messa all’asta ha
qualcosa di macabro. Figurarsi quando l’oggetto della vendita è Adolf
Hitler. Eppure accade anche questo, nel mondo in crisi di nervi e di
finanze, dove l’estrema destra e l’antisemitismo raccolgono una pioggia
di proseliti e di consensi e in Francia come in Grecia, in Ungheria
come in Italia, si moltiplicano marce, scritte, iniziative di sigle,
movimenti e partiti neofascisti o neonazisti. A giorni, negli Stati
Uniti, saranno messe all’asta e aggiudicate al miglior offerente le
cartelle cliniche del sanguinario dittatore nazista, che all’indomani
della fine della Seconda guerra mondiale l’esercito americano
chiese al suo medico personale Theodor Morell. Si tratta in tutto di 47
pagine. Da tali documenti pare che Hitler utilizzasse la cocaina per
alleviare il mal di testa da sinusite e ingerisse un mucchio di
medicinali (addirittura trenta) nel tentativo di limitare la sua
“incontrollabile” flatulenza. Le cartelle cliniche comprendono anche
radiografie del cranio di Hitler e disegni che raffigurano l'interno
del suo naso. E' emerso, inoltre, che il dittatore nazista veniva
curato dal medico con estratti di stricnina, un veleno, per risolvere i
problemi all'apparato digerente. Tuttavia la cura non fece altro che
portargli ulteriori dolori allo stomaco. Infine, particolare
raccapricciante, Hitler si faceva iniettare estratti di testicoli di
tori giovani, per ravvivare la sua libido. L'asta si svolgerà sul sito
web della 'Alexander Historical Auctions' di Stamford, in Connecticut.
Secondo le stime, ognuno dei referti contenuti nelle cartelle cliniche
vale almeno duemila dollari.
Al momento non si registrano proteste, dissensi o prese di
posizione contro la macabra vendita. Purtroppo.
Mario
Avagliano - twitter
@MarioAvagliano
|
|
|
notizie
flash |
|
rassegna
stampa |
La
danza israeliana protagonista
a Interplay Torino
|
|
Leggi la rassegna |
Interplay
ormai è un appuntamento imprescindibile per capire dove va la danza
contemporanea europea e non solo. Un programma denso, un festival
articolatissimo che che si svolgerà dal 16 al 25 maggio e che prende
vita anche grazie all’intervento di Comune di Torino, Regione Piemonte,
Torinodanza e si sviluppa per i rapporti con importanti network di
danza internazionale. Il tutto in tre teatri - Astra, Cavallerizza
reale, Fonderie Limone - e in diversi spazi della città. Tra le
istituzioni coinvolte anche l'ambasciata di Israele a Roma, che si è
rivelata fondamentale per proporre al pubblico torinese alcune delle
migliori speranze della giovane coreografia israeliana.
|
|
Nella
rassegna stampa di oggi non sono numerosi gli elementi di pertinenza
ebraica. Oltre alla notizia della marcia di solidarietà con i
cristiani perseguitati in Africa e in Oriente indetta dalla Comunità di
Sant'Egidio e dalla Comunità ebraica di Roma, da mettere in rilievo c'è
la nomina del nuovo presidente del Centro Studi Primo Levi: come
riferisce Avvenire al posto di Amos Luzzatto
subentra lo scrittore Ernesto Ferrero, animatore del Salone del libro
di Torino e autore di una molto nota biografia di Primo Levi.
Ugo
Volli - twitter
@UgoVolli
|
|
|
|
L'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane sviluppa mezzi di comunicazione che
incoraggiano la conoscenza e il confronto delle realtà ebraiche. Gli
articoli e i commenti pubblicati, a meno che non sia espressamente
indicato il contrario, non possono essere intesi come una presa di
posizione ufficiale, ma solo come la autonoma espressione delle persone
che li firmano e che si sono rese gratuitamente disponibili. Gli utenti
che fossero interessati a offrire un
proprio contributo possono rivolgersi all'indirizzo desk@ucei.it
Avete ricevuto questo
messaggio perché avete trasmesso a Ucei l'autorizzazione a comunicare
con voi. Se non desiderate ricevere ulteriori comunicazioni o se volete
comunicare un nuovo indirizzo e-mail, scrivete a: desk@ucei.it
indicando nell'oggetto del messaggio “cancella” o “modifica”. © UCEI -
Tutti i diritti riservati - I testi possono essere riprodotti solo dopo
aver ottenuto l'autorizzazione scritta della Direzione. l'Unione
informa - notiziario quotidiano dell'ebraismo italiano - Reg. Tribunale
di Roma 199/2009 - direttore responsabile: Guido Vitale.
|
|
|