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24 agosto 2012 - 6 Elul 5772
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Jonathan Sacks, rabbino capo
del Commonwealth

 


Se non ci facciamo sostenitori di una cultura dell'altruismo, non ci sarà una vera leadership, ma solo una lotta per il successo o per il potere.

Laura
Quercioli Mincer,
 slavista



laura quercioli mincer
Chi e quando, in circostanze eccezionali, ha osato percuotere, tormentare, attaccare un adulto? E come sono quotidiani e innocenti una sculacciata, un braccio strattonato, la stretta dolorosa di un abbraccio.
Voglio insegnare a comprendere e amare il creativo «non so» che la scienza moderna sa esprimere nei confronti del bambino: un’ammissione meravigliosa, piena di vita e di abbaglianti sorprese. Voglio che si capisca che nessun libro, che nessun medico potranno mai sostituire la mente vigile, l’attenzione assorta.
(Janusz Korczak, Varsavia 1878, Treblinka 1942)

davar
Europa League – Hapoel Tel Aviv verso la qualificazione
Forse quella dell’Hapoel Tel Aviv non sarà la favola del Kyriat Shmona, cenerentola del calcio israeliano diventata regina della Ligat Ha’al lo scorso anno, che in questi giorni cerca di un invito per il debutto al più prestigioso ballo del pallone d’Europa, la Champions League. Se la settimana prossima non riuscirà a ribaltare il 2-0 rimediato mercoledì sera a Minsk contro il Bote Borisov, la squadra della cittadina all’estremo confine settentrionale di Israele, martoriata dai razzi di Hezbollah e divenuta un simbolo della voglia di non mollare, si troverà costretta a riporre l’abito bianco in attesa di tempi migliori. Nel frattempo, il calcio israeliano può comunque festeggiare un successo in Europa: la vittoria per 3-1 dell’Hapoel Tel Aviv in casa dei lussemburghesi del F91 Dudelange. E se è vero che sulla carta l’impegno contro la squadra campione del piccolo stato europeo non risultava irresistibile, il Dudelange aveva comunque dato buona prova di sé eliminando gli austriaci del Red Bull Salzburg nel primo turno preliminare di Champions League, prima di essere a sua volta sconfitta dal Maribor di Slovenia e finire dunque a disputare i preliminari dell’ex Coppa Uefa.
I rossi dell’Hapoel hanno fatto il loro dovere, portandosi in vantaggio dopo solo quattro minuti dall’inizio del match grazie al gol di Omer Damari, che al diciottesimo del primo tempo si è poi guadagnato il rigore trasformato in raddoppio da Tal Ben-Haim. Punito per un momento di eccessivo rilassamento con un gol del Dudelange, il Tel Aviv si è comunque assicurato una gara di ritorno in discesa con il sigillo finale di Elroei Cohen, che ha fissato il risultato sul 3-1. L’appuntamento è per il giovedì 30 agosto. Solo allora l’Hapoel potrà conquistare la certezza di poter festeggiare la sua sesta avventura europea negli ultimi sette anni. E magari di portare a giocare in Israele alcune delle squadre più blasonate d’Europa dall’Inter al Liverpool.

Rossella Tercatin twitter @rtercatinmoked

Giornata della cultura – In Piemonte lo humor parla dialetto
Biella, Saluzzo, Mondovì, Ivrea, Cuneo… Delle 64 località che prenderanno parte domenica 2 settembre 2012 alla tredicesima edizione della Giornata europea della Cultura ebraica, oltre un quarto si trovano in Piemonte. Una regione ricchissima di antiche sinagoghe di grande valore artistico e di tracce di un passato ebraico profondamente radicato nel territorio, che conta oggi ancora tre Comunità ebraiche. Torino, Casale Monferrato e Vercelli saranno il cuore pulsante delle celebrazioni della Giornata, incentrata quest’anno sul tema dell’umorismo.
Nel capoluogo piemontese, protagonista la mostra Hebraeus ridens, allestita dagli architetti Deborah Gutowitz e David Terracini. Tre le tematiche portanti: il gioco di parole o il doppio significato, la satira e l'assurdo. Tanti gli spunti proposti, la scrittrice Elena Loewenthal, autrice del volume Un'aringa in paradiso, e l'artista Tommy Schwarz, offriranno ai visitatori un’immersione nell'universo dissacrante del witz. Al Teatro Vittorio andrà poi in scena La Gnora Luna, frizzante commedia ottocentesca in giudaico-fiorentino con la Compagnia Teatri d'Imbarco.
A Casale le manifestazioni della Giornata si apriranno già il sabato sera, con lo spettacolo in sinagoga Jüdischer Witz e storielle di un matrimonio ebraico, condotto da Daniel Fishman. A seguire domenica sarà la Lettura A gran vuss de La gran Battaja d’j Ebrei d’Muncalv, curiosità e commenti sul giudaico-piemontese a cura di Giorgio Milani, Giorgio Nebbia, Dionigi Roggero.
A Biella, invece, l’evento principale organizzato dalla Comunità ebraica di Vercelli: Humor dal ghetto, ironia, doppio senso e metafora nelle parlate giudaico-italiane a cura di Baruch Lampronti, che si propone di declinare la tematica dell’umorismo nei vari ambiti linguistici in cui si è sviluppata la vicenda ebraica in Italia nel corso di oltre due millenni di storia.

pilpul
Insegnare a ridere
Anna SegreChe l’umorismo sia un elemento essenziale della cultura ebraica è talmente evidente che non c’è affatto da stupirsi che quest’anno sia dedicata ad esso la Giornata europea della cultura ebraica, anzi, casomai sorprende che il tema non sia stato affrontato prima. In effetti, però, non è un argomento facile per una giornata a intento divulgativo. L’umorismo è fatto di discorsi sottintesi, di cose date per scontate, di passaggi logici rapidi e fulminanti. Fare pedagogia sull’umorismo è difficilissimo: come si può insegnare a ridere e a far ridere? E’ un problema che come insegnante mi sono posta spesso, senza trovare una risposta soddisfacente. Ancora più difficile mostrare l’umorismo ebraico perché gli ebrei quando scherzano sono spesso cattivissimi, al limite dell’antisemitismo (e anche oltre: quante delle barzellette che siamo soliti raccontarci accetteremmo di leggere su giornali non ebraici o sentire in televisione?)
Il 2 settembre saremo dunque di fronte a una scelta: o ci inventiamo apposta per la giornata un umorismo ebraico edulcorato, sostanzialmente finto, oppure (e credo sia l’unica cosa onesta da fare) saremo costretti a mettere in piazza davanti a tutti impietosamente i nostri difetti. In fin dei conti forse non è un male, dato che spesso chi ha difetti appare più umano e più simpatico. Sicuramente non è un male, di fronte ai diffusi pregiudizi sugli ebrei che si aiutano sempre tra loro, far vedere che invece spesso litighiamo furiosamente.

Anna Segre, insegnante

Libertà religiosa
Anna SegreHa dei contorni kafkiani la storia dell'incriminazione di un rabbino tedesco nel nord della Baviera per aver effettuato la pratica della circoncisione. Dopo la decisione del tribunale di Colonia, ora la giustizia tedesca dovrà giudicare la colpevolezza di quest'uomo, la cui unica colpa è quella di aver esercitato la propria libertà religiosa. Per questo sembra assurdo che un tribunale scelga in maniera autonoma e unilaterale quando e come privare dei cittadini della propria libertà, in assenza peraltro di indicazioni da parte del potere legislativo. A nulla serve quindi ricordare che la liceità di un comportamento non dipenda dalla prescrizione di una norma di legge, ma, al contrario, dall'assenza di vincoli che ne limitino l'azione. Un'assurdità giuridica che in tempi di crisi e intolleranza non può che far suonare il campanello d'allarme.

Daniel Funaro, studente twitter @danielfunaro

notizieflash   rassegna stampa
Circoncisione - Il presidente Peres
lancia un appello alla Germania
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Il presidente israeliano Shimon Peres ha inviato una lettera al suo collega tedesco Joachim Gauck appellandosi affinché compia ogni sforzo per risolvere la questione della legalità della circoncisione in Germania. Nel messaggio Peres ha enfatizzato l’importanza di salvaguardare la libertà religiosa della Comunità ebraica. Una soluzione rapida è stata promessa dal ministro degli esteri tedesco Guido Westerwelle “Non possiamo permettere che la Germania appaia come un paese intollerante”.

 
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