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30 maggio 2013 - 21 Sivan 5773
PAGINE EBRAICHE 24
  ALEF / TAV DAVAR PILPUL  
ALEF / TAV
 
 
 
   Elia Richetti, presidente dell'Assemblea rabbinica italiana  
 
  L’invio di dodici uomini ad esplorare la Terra d’Israele, le loro relazioni contrastanti, la reazione del popolo, la minaccia e la punizione divina, alcuni precetti, sono gli argomenti di cui tratta questa ricca Parashà. Ma l’argomento che personalmente mi colpisce sempre è espresso in una breve frase di quattro parole: “Wa-yò’mer HA-SHÈM: Salàchti ki-dvarékha”, “Disse il Signore: Ho perdonato secondo la tua parola”.
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  Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme  
 
   Secondo l’art. 52 della costituzione italiana, “La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge.” Tutti gli italiani nati al 1842 e il 1985 sono stati soggetti a coscrizione, fino alla legge del 2004 che ha di fatto reso volontario il servizio militare in Italia. In Israele, per quanto i concetti di Patria e di sacro siano ben presenti, il servizio militare è un dovere applicato selettivamente in base ai settori di appartenenza dei cittadini. Ne sono esenti i cittadini arabi musulmani e cristiani, e i cittadini israeliani educati nelle scuole religiose parificate del settore haredí. Possono beneficiare di un servizio militare quasi dimezzato gli alunni delle scuole religiose statali (yeshivót hesdèr). Ieri la nuova coalizione di governo, spinta principalmente dal ministro del Tesoro Yair Lapid, ha deciso di distribuire il peso della difesa nazionale più equamente fra i cittadini. La riforma allarga la coscrizione alla maggioranza dei giovani haredím, ma mantiene quasi intatti i privilegi delle yeshivòt hesdèr e l’esenzione per gli arabi israeliani. Restano forti dubbi giuridici sull’applicabilità di un sistema di coscrizione con tanto cospicue differenze fra cittadini di origini diverse. Comunque il nuovo corso dovrebbe entrare pienamente in funzione tra quattro anni. E fra quattro anni un altro parlamento e un altro governo potrebbero ribaltare le decisioni prese ieri. 
 
 
Rassegna stampa
 
 
Cristiani, ebrei e musulmani. Insieme a Roma contro il terrore. È l’idea maturata nel corso del recente colloquio intercorso tra papa Francesco e il capo di Stato israeliano Shimon Peres. Non esiste ancora una data ufficiale ma da quanto si apprende da fonti vaticane l’idea di organizzare un grande incontro con i massimi rappresentanti delle differenti realtà religiose sta diventando di giorno in giorno una possibilità sempre più concreta (Repubblica). Celebrate in Francia le prime nozze gay davanti a centinaia di invitati e giornalisti. Ad assistere, “a titolo personale”, anche la portavoce del governo (Corriere della sera). In Italia cresce l’allarme omofobia. A Roma uno studente di 16 anni, stanco delle offese e delle vessazioni dei compagni, si è buttato dal terzo piano di una scuola in via Pincherle. È salvo per miracolo, come riporta il Messaggero. Ha suscitato curiosità la storia di un ebreo ortodosso che, secolarizzatosi, ha deciso di “vendere” il proprio posto in paradiso su e-Bay. Partita da 99 centesimi e con l’invito a “non essere avari”, l’asta è schizzata fino a 100mila dollari. Poi lo stop del sito. A scriverne, tra gli altri, Aldo Baquis sul Secolo XIX. In Siria torna a farsi sentire la voce di Assad. Due le condizioni per la pace enunciate dal dittatore: restare in sella fino al 2014 e trovare in quei mesi lo spazio per una consultazione elettorale democratica. Annunciata inoltre la partecipazione di una delegazione governativa alla prossima conferenza di Ginevra convocata per trovare una soluzione al conflitto. In Israele intanto si rincorrono le voci di un nuovo possibile attacco preventivo (Corriere della sera). Con l’approssimarsi del calcio d’inizio degli Europei di calcio under 21 in Israele Michele Giorgio, con toni abbastanza sgradevoli, racconta sul Manifesto le varie campagne internazionali di boicottaggio prendendo una chiara posizione in questo senso.
 
 
Dossier
 
  Si moltiplicano gli interventi a proposito della decisione approvata dal Congresso dell’Unione giovani ebrei d’Italia che con una mozione ha deciso di aprire le proprie attività a giovani non iscritti a una Comunità ebraica e in particolare ai figli di unioni interreligiose con un profondo interessamento nei confronti dell’ebraismo e precedenti esperienze nell’ambito di organizzazioni ebraiche e a coloro che si trovano in percorso di conversione (con parere del rav di riferimento).  
 
 
Davar
 
Onore agli eroi della Brigata Ebraica
“In occasione delle recenti celebrazioni per il 25 aprile la memoria della Brigata Ebraica è stata nuovamente offesa a Roma e in altre città. Fatti ed episodi indegni frutto di pregiudizio e di mancanza di consapevolezza su un capitolo di storia recente del nostro paese ancora oggi poco conosciuto. Siamo qui numerosi per contrastare simili intolleranze e ripristinare la verità. Con commozione rendo quindi omaggio al coraggio e all'abnegazione di quanti, vestendo questa glorisa uniforme, contribuirono a liberare il paese dal nazismo e dal fascismo anche con il sacrificio della vita". Così il presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna nell'intervento tenuto al cimitero militare di Piangipane (Ravenna) nel corso della cerimonia in ricordo dei caduti della Brigata Ebraica, il corpo di volontari provenienti dall'allora Palestina sotto mandato britannico e da altri paesi alleati che si rese protagonista nella guerra di Liberazione e in particolare lungo il fronte della Linea Gotica. 
 
 
Ugei - Assemblea rabbinica e Consulta:
"Evitiamo assieme le vie arbitrarie"


Il Consiglio dell'Assemblea rabbinica italiana e la Consulta rabbinica hanno emesso la seguente nota congiunta:

Il Consiglio dell'Assemblea rabbinica italiana e la Consulta rabbinica esprimono preoccupazione per la mozione riguardante i criteri di ammissione alle attività dell'Unione dei giovani ebrei d'Italia approvata dall'ultimo congresso. Temiamo che una possibile decisione in tal senso da parte del nuovo consiglio, possa lasciare spazio a decisioni arbitrarie che, invece di rappresentare una via per aggregazione e inclusione, possa creare seri problemi. Questa mozione è particolarmente problematica soprattutto tenendo in considerazione la fascia di età dei partecipanti alla attività. La FGEI prima e l'UGEI dopo, hanno avuto il grande merito di essere il luogo in cui si sono formate molte famiglie ebraiche. Auspichiamo che l'UGEI continui ad avere questa importante funzione. Siamo a disposizione del nuovo consiglio, per affrontare insieme le questioni e le aspettative dei giovani ebrei italiani.
 
Ugei - Alessandra Ortona il nuovo presidente
È la milanese Alessandra Ortona il nuovo presidente dell’Unione giovani ebrei d’Italia. Nel corso della riunione di Consiglio sono state attribuite anche il resto delle deleghe. Consiglio che negli scorsi giorni, come primo atto, aveva emesso una nota riguardante il dibattito sull’identità dell’Ugei che si è scatenato in queste settimane.
 
 
Ugei - Senza i giovani non c'è progetto
Le nuove generazioni offrono ideali, mettono in campo interrogativi. E chiedono chiarezza, vogliono crescita, lavoro. Solo banalità? Per nulla, se si osserva la società in cui viviamo, flagellata da un tasso di natalità fra i più bassi nel mondo occidentale, da una crisi economica apparentemente inarrestabile e da una decrescita del mercato del lavoro preoccupante. Ma investire sui giovani non significa solo respingere gli egoismi e combattere la crisi. Significa anche raccogliere nuove domande. Trovare assieme l’energia per individuare risposte condivise fra le generazioni. I giovani non hanno bisogno di assistenzialismi, e men che meno di retorica, ma di una mano tesa, di ascolto, della dimostrazione che è possibile fare progetti assieme. Lo dimostrano molti spunti contenuti nel dossier di questo numero, dedicato ai grandi temi e ai grandi problemi dell’economia, dei mercati finanziari e del mercato del lavoro. Temi questi cui la redazione ha in programma di dedicare un seminario a Firenze nel mese di giugno. Ma lo dimostra anche il recente e lacerante dibattito scaturito in seno all’Unione dei giovani ebrei d’Italia sulle tematiche identitarie. Non c’è bisogno di condividere le opinioni emerse nei loro dibattiti per comprendere che i giovani ci donano un’occasione straordinaria: quella di interrogarci su chi siamo e su dove vogliamo andare. Quella di parlare dei problemi reali senza nasconderci dietro le mistificazioni. E quella di guardare assieme, se ne saremo capaci, verso lo stesso orizzonte.

Pagine Ebraiche, giugno 2013

 
Pagine Ebraiche al Festival dell'Economia
“Il fine dello studio dell’economia non è acquisire una serie di soluzioni già pronte per i problemi economici, ma imparare a non lasciarsi ingannare dagli economisti”. Così scriveva l’economista inglese Joan Robinson. Oggi, in un mondo che pare aver perso la bussola, comprendere i fenomeni economici è diventata una necessità che sempre più cittadini sentono propria. Per questo il Festival Economia di Trento che si apre oggi è un fondamentale punto di incontro e di riflessione. La redazione sarà presente per la prima volta con molte copie dell'ultimo numero di Pagine Ebraiche che al suo interno ospita uno speciale dossier Mercati e valori curato da Daniel Reichel in cui si cercano soluzioni ai problemi, si interrogano gli economisti, si chiedono risposte alla religione, si riscopre il passato. Responsabile scientifico del Festival, a Pagine Ebraiche Tito Boeri spiega perché le minoranze sono una risorsa per tutti.
Clicca qui per leggere l'intervista a Tito Boeri 
 
 
Qui Verona - In arrivo un nuovo Sefer Torah
Grande festa in programma a Verona domenica 2 giugno 2013 per l’ingresso al Tempio di un nuovo Sefer Torah. Evento anticipato sul numero di giugno di Italia ebraica da un intervento dell’assessore alla cultura della Comunità ebraica cittadina Roberto Israel.
 
 
 
Qui Torino - Il panificio della gentilezza
Festa in Comunità per Paola e Andrea Bertino, titolari dello storico panificio kosher nel cuore di San Salvario. 
 
 
Pilpul
  Setirot - Partigia e il partito preso
  Leggendo sul Sole 24 Ore di domenica scorsa la recensione di Sergio Luzzatto al nuovo libro di Ariel Toaff (“Storie fiorentine. Alba e tramonto dell’ebreo del ghetto”, edizioni Il Mulino), mi sono chiesto (...)
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  Stefano Jesurum
 
  Time out - Chi minaccia la libera istruzione
  A prescindere dagli esiti e dal numero di partecipanti, il referendum di Bologna sulla scuola costituisce un precedente pericoloso. Il fatto che in molti, e anche fuori dalla città emiliana, abbiano trovato ragionevole mettere in dubbio il diritto delle scuole (...)
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  Daniel Funaro
 
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