Insieme per prenderci cura

CONFERENZA STAMPA
9 ottobre 2015,ore 11

Biblioteca Ambrosiana, Piazza Pio XI, 2
Sala delle Accademie E.R. Galbiati

In considerazione del successo del corso di formazione Insieme per prenderci cura, inaugurato il 20 aprile 2015 e in vista della terza lezione del 14 ottobre, la conferenza stampa intende illustrare metodologie adottate e obiettivi raggiunti. Il corso è strutturato con particolare attenzione agli aspetti formativi, clinici, deontologici ed etici affrontati da docenti, medici, infermieri, operatori sanitari e rappresentanti delle diverse religioni. Il progetto nasce per dimostrare che, pur nelle diversità teologiche, è possibile valorizzare le radici comuni tra le tre religioni monoteistiche, Ebraismo, Cristianesimo e Islam, per un dialogo e una collaborazione proficua.
Gli argomenti trattati rivestono una notevole importanza per la collettività e rappresentano un segno di speranza nell’odierna società plurale in cui, sempre più spesso, forze laiche e religiose concorrono insieme per azioni civili e caritative. Tale iniziativa risponde altresì alla necessità di fornire, nell’ambito degli studi curriculari e nei programmi di aggiornamento, riflessioni e insegnamenti che riguardano gli aspetti deontologici ed etici delle professioni sanitarie.

Medici ed operatori sanitari si trovano oggi di fronte a nuove sfide deontologiche ed etiche, che coinvolgono malati di differenti etnie, lingue, culture e religioni. Il corso Insieme per prenderci cura risponde anche alle nuove esigenze legate ai crescenti fenomeni migratori che stanno coinvolgendo milioni di persone in tre continenti – Africa, Asia, Europa – che rendono più che mai necessaria, anche in campo sanitario, una strategia formativa che integri diversi livelli e aree di conoscenza. Tra le nuove frontiere della formazione per una piena cittadinanza globale, accanto ad ambienti significativi come scuole, università, carceri ecc., si pongono anche gli ospedali e le case di cura, luoghi di condivisione valoriale e di costruzione di nuove forme di solidarietà, di condivisione e di corresponsabilità.

Alcuni membri del Comitato Scientifico del corso interverranno a illustrare il programma formativo dei Seminari:

Prof.ssa Maria Luisa De Natale (Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano)
Prof.ssa Chiara Ferrero (Accademia I.S.A.)
Mons. Pier Francesco Fumagalli (Biblioteca Ambrosiana)
Dott. Giorgio Mortara (Associazione Medica Ebraica)
Dott. Giovanni Muttillo (IPASVI)
Prof. Alberto Scanni (Ordine dei Medici)

Rappresentanti delle Chiese Cristiane di Milano
Rappresentanti del Rabbinato Centrale di Milano, Rav Alfonso Arbib, Rav Sciunnach
Rappresentanti della Comunità Religiosa Islamica Italiana, Shaykh Abd al Wahid Pallavicini, Abd as Sabur Turrini
Rappresentanti delle Tradizioni orientali

Rappresentanti istituzionali e politici
Responsabili settori sanitari a livello cittadino, metropolitano, regionale e nazionale
Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Milano, Gianluca Vago
Esponenti della cultura
Giornalisti

Sintesi delle lezioni di giugno e settembre

Dopo aver verificato, nella prima lezione del corso Insieme per prenderci cura del 30 giugno, come deve essere modificata la struttura e l’organizzazione dell’assistenza ospedaliera e ambulatoriale per garantire un efficace e rapido percorso diagnostico-terapeutico nel rispetto della dignità della persona malata, la seconda lezione del 17 settembre ha messo a fuoco valori e significati che il pensiero laico e le diverse tradizioni monoteistiche e orientali attribuiscono alla persona malata e all’azione di chi se ne prende cura in famiglia, nella società, nelle strutture sanitarie ed assistenziali. È fondamentale, a questo scopo, riflettere sul fondamento etico che sostiene qualsiasi scelta di cura sia attiva che passiva, e sulle sue motivazioni più profonde, siano esse di tipo personale o comunitario, ideale o spirituale, religioso o civile, scientifico o umanistico. Il modo stesso, con il quale il malato ed il curante interagiscono, risulta infatti determinato anche da convinzioni valoriali, che possono contribuire positivamente al migliore esito di qualunque intervento, o viceversa risultare negative in ordine alla sua piena efficacia. Aspetti psicologici, convinzioni di fede, esperienze cliniche possono, insieme, produrre una sommatoria che converge al benessere della persona sofferente e malata, nel pieno rispetto della sua dignità. In particolare le tradizioni monoteistiche che traggono origine dall’esperienza di fede di Abramo e fioriscono nell’Ebraismo, nel Cristianesimo e nell’Islam, possono offrire una solida base per sostenere una corretta azione di cura e di assistenza.

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