…sinodo

Con un certo imbarazzo si fanno strada i pensieri e le parole di commento al rozzo e aggressivo documento del Sinodo dei vescovi cattolici mediorientali. Ci si poteva aspettare toni simili da un documento degli Imam, e di fatto la Chiesa cattolica in Medio Oriente dimostra di essere un consesso di nazionalisti arabi. Ma questo non serve: le comunità dei fedeli cristiani sono in fuga lo stesso, eccettuata una, quella che vive nello stato d’Israele. Quella del Sinodo è una Chiesa impaurita, perdente, mendace. Nell’analisi di Benedetto XVI, la Chiesa che nega le sue radici nell’Antico Testamento finisce col dissolvere se stessa. Ma la retorica satura di pregiudizio, di dottrina alienata, di negazione dell’altro del documento sinodale ricorda da vicino l’epoca pre-conciliare, ci riporta ai tempi di Pio XII. Vengono in mente gli scontri verbali e politici che da ragazzi avevamo con Don Giussani. La delusione è per chi aveva creduto nel dialogo, non certo per gli scettici. Restano sul terreno le vittime del ciclone, le persone che credevamo amiche come Monsignor Pizzaballa. Ma evidentemente se uno il coraggio non ce l’ha, non se lo può dare.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme