Logica talmudica

– Due tizi scendono da un camino. Uno ne esce pulito, l’altro sporco. Chi va a lavarsi?
– Semplice! Lo sporco.
– Sbagliato. A lavarsi ci va il pulito. Ed è logico: lo sporco vede il pulito e pensa di essere pulito anche lui; quindi non va a lavarsi. Il pulito vede lo sporco e pensa di essere sporco anche lui; dunque è il pulito che va a lavarsi.
– Logico, in effetti. Credo di aver capito.
– Verifichiamo. Due tizi scendono da un camino. Uno esce pulito, l’altro sporco. Chi va a lavarsi?
– Mi hai appena dato la risposta: il pulito!
– Falso! Si lavano entrambi. Ed è logico: il pulito vede lo sporco e pensa di essere sporco anche lui; quindi va a lavarsi. Ma chi è uscito sporco vede chi è uscito pulito lavarsi e allora va a lavarsi anche lui. Dunque si lavano entrambi.
– Non ci avevo pensato. Ora fammi un’altra domanda per vedere se ho capito bene il metodo.
– Due tizi scendono da un camino. Uno esce pulito, l’altro sporco. Chi va a lavarsi?
– Tutti e due; è la conclusione a cui siamo appena arrivati.
– Falso! Nessuno dei due va a lavarsi. Ed è logico: lo sporco vede il pulito, pensa di essere pulito anche lui, e quindi non si lava. Il pulito vede lo sporco che non si lava, e nemmeno lui si lava. Non si lava nessuno.
– Logico! Ora sono sicuro d’aver capito bene; dai, fammi un’ultima domanda.
– Due tizi scendono da un camino. Uno esce pulito, l’altro sporco. Chi va a lavarsi?
– Nessuno dei due…
– Falso! La risposta è che si tratta di una domanda sciocca. Com’è possibile che due tizi che passano attraverso lo stesso camino possano uscirne uno sporco e uno pulito? Chi non lo capisce al volo, non ha lo spirito adatto all’insegnamento del Talmud.

Donatella di Cesare, filosofa