Liste dell’odio, alcune reazioni

Molte reazioni nel mondo ebraico e in quello istituzionale a seguito dell’ennesima pubblicazione di liste antisemite sul web. “Bisogna applicare la legge Mancino che punisce l’odio razziale e le discriminazioni” chiede la storica Anna Foa, che pur colpita da questo ennesimo episodio di odio che la vede coinvolta (è numero 66 della lista) dice di non sentirsi “particolarmente esposta”. “Altri – afferma la professoressa – sono i canali da cui arrivano le vere minacce, vedi quello che è successo a Tolosa. Allo stesso tempo però queste liste sono segnali da non sottovalutare”. “C’è oramai bisogno di una legge a livello internazionale – dice invece il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici – che blocchi sul web i fenomeni di incitamento all’odio xenofobo, al razzismo, e quindi all’antisemitismo, così come avviene per la pedopornografia”. “Pur comprendendo l’attenzione che c’è in questi giorni a causa dell’efferata strage di Tolosa, credo – ha poi sottolineato il leader degli ebrei capitolini – che sia utile frenare la nostra emotività e rabbia cercando di capire che quando si è in guerra con questo tipo di nemici è utile serrare le fila, usare gli strumenti della legalità. E soprattutto spronare gli organi istituzionali ad essere meno indulgenti e a non sottovalutare un fenomeno oramai planetario e che trova la sponda in paesi che alimentano il negazionismo e il terrorismo come l’Iran”. “È inaccettabile – dichiara tra gli altri in una nota il sindaco della Capitale Gianni Alemanno – che sulla rete circolino liste che incitano all’odio xenofobo, al razzismo e all’antisemitismo. Dopo la terribile strage di Tolosa non si possono più pronunciare solo parole di solidarietà e di circostanza ma occorre agire per attivare tutti gli strumenti utili a combattere questi crimini sul web, a partire da una normativa di livello internazionale, tanto più necessaria in quanto molti di questi siti vengono registrati all’estero”.