…elezioni

In Italia si è ormai aperta la campagna elettorale in cui, come in tutta Europa, la sfida sembra essere fra le forze che si riconoscono nel processo di integrazione europea e i partiti populisti che traggono consenso dal disagio creato dalla crisi economica. Una sfida che non risponde ai tradizionali parametri delle consultazioni democratiche e che, proprio per questo, non può vedere indifferente il mondo ebraico. Sia per la presenza di elementi incompatibili con l’orizzonte etico che i rabbini, su queste stesse pagine, ci ricordano con i commenti alle parashòt di ogni settimana, sia perché, in quanto “minoranza straniera”, gli ebrei rischiano in proprio. Proprio per questo, ringrazio, per quel che conta il mio parere, Riccardo Pacifici, che, da Roma, ha richiamato il rischio rappresentato dalla candidatura di Alba Dorata alle regionali lombarde. Spero che questa non venga interpretata come un’indebita ingerenza nelle legittime opinioni politiche di ciascun ebreo italiano. E se così non fosse, avrei piacere che lo stesso parametro fosse applicato ad ogni tendenza populista che si profila all’orizzonte. Per il resto, buon voto a tutti.

Davide Assael, ricercatore