Kohen Gadol…
“E questi sono gli abiti che dovranno fare: un pettorale, un dorsale un manto…” (Esodo 28:4). Nel Talmud (‘Arakhin 16a) si narra che “gli indumenti del Kohen Gadol portano espiazione…Il me’il (manto) espia la colpa della lashon hara’ (maldicenza); il Signore disse che ci sarà un cosa che con il suono (baqol; il manto era munito da campanelli), espierà il prodotto della voce (ma’asè haqol)”. Rabbì Israel Meir Kagan (1838-1933) sottolinea che la veste, di colore azzurro, è simile al mare, come il mare somiglia al cielo e il cielo è simile al Trono della Gloria. Monito questo, che ci deve far tener presente che la lashon harà’ arriva fino al Trono della Gloria e “chi indossa” un manto celeste, a maggior ragione, deve ricordare e contemplare “dove” le parole salgono e fare molta attenzione a pronunciarle…
Adolfo Locci, rabbino capo di Padova
(18 febbraio 2013)