Balaq…
Nei reiterati tentativi di ottenere la maledizione su Israele, Balàq porta Bil‘àm in un posto dal quale possa vedere solo una parte del popolo, ma non tutto. Il motivo scritturale è che Ha-Qadòsh Barùkh Hu’ ha promesso al popolo d’Israele di non sterminarlo mai completamente, ma a mio avviso c’è anche un motivo più profondo: a vedere nel particolare, si coglie sempre qualcosa di sbagliato, o guasto, o non meritevole; nella complessità, le eccezioni possono passare inosservate. Analogamente, nella Haggadà di Pésach ricordiamo che se il Faraone voleva distruggere i maschi ebrei, e quindi solo una parte del popolo, Lavàn puntava a distruggere dal suo nascere l’essenza stessa di tutto l’Ebraismo. Sembrerebbe quindi che la salvezza da Lavàn fosse più difficile, rappresentasse un miracolo maggiore, ma non è così: il pericolo maggiore è quando il tentativo di distruzione è parziale, perché ha qualche probabilità di successo. Se ci pensiamo, è così anche oggi. Non è molto probabile che una collettività sparisca del tutto. Ma se si comincia a sgretolare un po’ per volta, dal suo interno, emarginando o condannando Tizio o Caio, allontanando Sempronio, la fine può giungere molto più rapidamente del previsto.
Elia Richetti, presidente dell’Assemblea Rabbinica Italiana
(20 giugno 2013)