Av…

Con l’inizio del mese di Av comincia il periodo di lutto più stretto per la distruzione del Bet Hamikdàsh. I Chakhamim dicono che da questo momento bisogna diminuire la gioia. Questa regola sembra in aperta contraddizione con un fondamentale dovere che è quello di servire Dio con gioia e in generale con l’importanza data alla gioia nella tradizione ebraica. Perfino la rivelazione profetica ha come pre-condizione la capacità del profeta di essere felice. La contraddizione però è solo apparente. La gioia è il segno della consapevolezza dell’uomo nell’importanza del suo ruolo nel mondo e nel disegno divino. Nello stesso tempo tempo però l’uomo deve essere cosciente dei propri limiti e delle proprie inadeguatezze. Un rebbe chassidico diceva che ogni uomo dovrebbe tenere in tasca due bigliettini: nel primo dovrebbe essere scritto: “Per me è stato creato il mondo” e nel secondo “Io sono polvere e cenere”.

Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano

(5 luglio 2013)