…valorizzazione

Ecco una buona notizia di fine anno. Il Centro Bibliografico “Tullia Zevi” a Roma sta ormai portando avanti da più di due anni nell’ombra un certosino programma di digitalizzazione dei periodici ebraici italiani otto-novecenteschi. Il lavoro, iniziato con l’esperienza pilota del periodico fiorentino “La Rivista Israelitica” (1904-1915), sta ora affrontando la grande collezione del “Corriere Israelitico” di Trieste (1862-1915) di cui sono già pubblicate (http://biblioteca.ucei.it/Index.php? ) molte annate ottocentesche. Nel prossimo futuro sarà possibile finalmente consultare on-line anche il “Vessillo Israelitico” e l'”Educatore Israelita”, che com’è noto rappresentano una vera e propria miniera di informazioni storiche a vari livelli. Si tratta a mio parere di un esempio virtuoso di valorizzazione del grande patrimonio conservato nelle biblioteche e negli archivi delle comunità ebraiche, e va dato atto a Giselle Levy – che da anni cura con passione la collezione del Centro Bibliografico – di aver intrapreso questa avventura, ad oggi unico esempio concreto di digitalizzazione di fonti contemporanee ebraiche in Italia. Grazie alla sua passione si sta faticosamente risalendo la china (a costo zero!) per mettersi al passo con analoghe esperienze europee, che tuttavia hanno il privilegio di avvalersi di cospicui finanziamenti pubblici (penso all’esempio tedesco della Goethe Universitaet di Frankfurt am Main http://sammlungen.ub.uni-frankfurt.de/cm/nav/index/all ). Un lavoro, quello del Centro Bibliografico, che dovrebbe essere incoraggiato e appoggiato: è infatti in linea con il grande sforzo di valorizzazione culturale che l’ebraismo italiano ha da un po’ di anni a questa parte intrapreso con decisione e che deve essere perseguito anche nella conservazione e diffusione del patrimonio documentario conservato nei nostri archivi.

Gadi Luzzatto Voghera, storico

(27 dicembre 2013)