Qui Torino – Le Matite raccontano la Shoah

Michel Kichka - Giorno della MemoriaSono tanti i possibili approcci alla narrazione della Shoah, e di uno sguardo meno comune pur se di indubbio valore si parlerà nel pomeriggio al Museo Diffuso di Torino, nell’ambito della programma di incontri per il Giorno della Memoria. La tavola rotonda “Graphic novel e Shoah”, moderata da Pagine Ebraiche, esaminerà il ruolo sempre più rilevante del fumetto nella narrazione della Memoria, evidenziato anche nelle ultime settimane dall’uscita di alcuni volumi importanti. L’intervento di Giorgio Albertini, docente di Storia del fumetto all’Università di Milano, mostrerà molti esempi di come in realtà per gli autori di fumetti il tema del razzismo e delle persecuzioni non sia affatto una sorta di moda recente, ma una costante: il primo esempio è del 1933, quasi a livello di premonizione. Enrico Manera, specializzato in Scienze della cultura, referente per la didattica di Istoreto, l’Istituto piemontese per la storia della Resistenza, e studioso di memoria culturale, invece, approfondirà le modalità di rappresentazione e narrazione della Shoah nel discorso pubblico, attraverso il tempo. Saranno presenti anche gli autori di “Jan Karski, L’uomo che scoprì l’olocausto” (ed. Lizard) Marco Rizzo e Lelio Bonaccorso, che racconteranno il percorso che li ha portati ad trasporre in graphic novel la incredibile storia di Jan Karski, l’esponente del gruppo polacco di resistenza al nazismo cui fu affidato il compito di far conoscere al mondo la realtà dei campi di sterminio e la situazione tragica del suo paese. Jan Karski nel 1943 riuscì a incontrare il ministro degli Esteri britannico e il presidente americano, e raccontò loro gli orrori di cui era a conoscenza. Ma non fu creduto.
Insieme alla riproduzione di alcune tavole di “Jan Karski” saranno esposte in sala anche alcune pagine di “La seconda generazione”, di Michel Kichka, altro volume appena uscito per Lizard, che come dichiara già nel sottotitolo “quello che non ho detto a mio padre”, narra come i figli dei sopravvissuti – la seconda generazione, appunto – convivano con un trauma non loro. I racconti, o i silenzi li hanno segnati per tutta la vita e l’autore, uno dei maggiori rappresentanti del fumetto israeliano (che è anche illustratore e fumettista satirico, e insegna alla Bezalel Academy di Gerusalemme) ha lavorato per dieci anni per riuscire a raccontare la storia del suo personaggio, e del suo rapporto con la sua famiglia e soprattutto con suo padre, e con la sua storia. E proprio Michel Kichka, in occasione del Giorno della Memoria e dell’incontro di questo pomeriggio, a cui non ha potuto essere presente, ha voluto regalarci una tavola, che vi mostriamo in questa pagina.

a.t. twitter @atrevesmoked

(26 gennaio 2014)