Sondaggio sull’antisemitismo – Il pregiudizio, una questione globale

“Gli ebrei hanno troppo potere nel mondo degli affari”. Probabilmente vero, probabilmente falso, non lo so. Tre opzioni fra cui scegliere, undici quesiti a cui rispondere, 53.100 intervistati in 96 lingue diverse. L’imponente ricerca, commissionata dall’AntiDefamation League (Adl)– che sarà presentata oggi negli Stati Uniti – traccia un quadro inquietante della dimensione del fenomeno antisemita a livello globale: un quarto della popolazione mondiale, stando ai risultati del sondaggio, è d’accordo con un certo numero di affermazioni negative sugli ebrei, definendole “probabilmente vere”. Centouno i paesi coinvolti, tra cui anche i territori palestinesi, e diverse le sfumature di ciascuna realtà. Il dato globale parla invece di un 26% di intervistati che, su undici domande, hanno espresso almeno in sei il proprio pregiudizio nei confronti del mondo ebraico. “Si potrebbe pensare, almeno io avrei creduto, che 70 anni dopo la Shoah, con tutte le meraviglie della comunicazione, le grandi aperture… la percentuale sarebbe stata inferiore”, ha affermato Abraham Foxman, direttore nazionale dell’Adl, ente americano che si occupa di monitorare e combattere l’antisemitismo e le discriminazioni. “Forse non sono dati shoccanti ma fanno comunque riflettere”, ha sottolineato Foxman.
A condurre il sondaggio la First International Resources e, secondo l’ AntiDefamation League, è la prima volta che viene fatta una ricerca di così ampio respiro sull’antisemitismo. Probabilmente non stupisce che i paesi in cui il pregiudizio, stando ai risultati del sondaggio, appare più diffuso, siano quelli mediorientali e del Nord Africa, ovvero quelli che hanno un rapporto più complicato con Israele. In questa area, le risposte di carattere antisemita raggiungono punte del 74%.
Altrettanto prevedibile, la situazione greca. Il successo dei neonazisti di Alba Dorata, che sulla retorica antisemita e contro altre minoranze del paese ha fondato la sua fortuna elettorale, e la crisi economica hanno influenzato profondamente il panorama greco. Qui il 69% degli intervistati ha indicato almeno sei risposte su undici da cui si evince un chiaro pregiudizio antiebraico.
“La ricerca non porterà a un antidoto, a un vaccino, a un veloce soluzione – ha affermato Foxman – Non sappiamo neanche, e lo diciamo con grande umiltà, perché l’antisemitismo è così diffuso. Ma in primis è necessario riconoscere che c’è un problema, così che possa diventare una nostra priorità. E sono sicuro ci saranno governi che diranno che tutto ciò non è vero”.

d.r.

(13 maggio 2014)