Fondazione Beni Culturali Ebraici – I Nathan e la storia di Roma

Annie Nathan Ritratto di Ernesto Nathan B 3Riavvolgiamo di oltre un secolo i fili della storia italiana. Torniamo nei primi del Novecento, nel cuore del nostro paese, nella Capitale. Percorriamo via Torino e fermiamoci al civico 121. Qui, in un palazzo di stile umbertino, una famiglia ebraica riuniva attorno a sé fior di intellettuali e artisti, si impegnava a rendere la Città eterna un luogo proiettato al futuro, aperto, moderno. Al 121 di via Torino i Nathan segnavano in modo indelebile la storia di Roma. Tanto che Ernesto Nathan, sindaco della Capitale dal 1907 al 1913, è ancor oggi ricordato con affetto e con forse con rimpianto. Le figlie Annie e Liliah respirarono la cultura coltivata nella casa paterna, diventarono artiste e scultrici, promossero assieme alla madre Virginia Mieli le istanze femminili. Annie, in particolare, assieme a un’altra artista bolognese, Pierina Levi, studiò a lungo da un maestro dell’epoca, il celebre Giacomo Balla, assiduo frequentatore di casa Nathan. E tutti questi intrecci sono ben visibili nella mostra Artiste del Novecento tra visione e identità ebraica, attualmente esposta fino al 5 ottobre alla Galleria di Arte Moderna di Roma. 150 opere di quindi artiste tra cui figurano proprio le opere di Annie e Liliah Nathan e di Pierina Levi, oltre allo splendido ritratto che Balla fece del sindaco e amico Ernesto. E per poter approfondire l’atmosfera che si respirava in via Torino, oggi pomeriggio (primo di una serie di appuntamenti che accompagneranno la mostra fino alla sua chiusura), nel chiostro della Gam, Anna Maria Istasia – docente di Storia, Culture, Religioni della Sapienza e presidente dell’Associazione Soroptimist – e Olga Melasecchi – curatrice della mostra Artiste del Novecento assieme a Marina Bakos e Federica Pirani – disegneranno il quadro della famiglia Nathan, il loro rapporto con la città, il legame con Balla delle allieve Annie Nathan e Pierina Levi, la figura della madre di Ernesto, Sara Levi Nathan. Un viaggio in una Roma diversa ma di cui vediamo ancora forti e presenti i segni.

d.r.

Una esposizione, tanti eventi

Tra visione e identità ebraica, recita la seconda parte del titolo della mostra Artiste del Novecento della Galleria d’Arte Moderna. Da qui tante le riflessioni possibili, per una esposizione che non vuole esaurirsi nel percorso museale ma che vuole aprire diverse chiavi di lettura a visitatori e curiosi. E così, a fianco della regolare apertura della mostra, promotori e curatori hanno deciso di sviluppare un intenso programma di eventi, incentrati sulle figure delle artiste, sul contesto culturale in cui vissero ma anche su aspetti di più ampio respiro della tradizione ebraiche, dalle musiche ai profumi e gusti. Primo appuntamento nel chiostro della Gam, il 18 giugno con la conferenza legata a una famiglia ebraica che giocò un ruolo di primo piano nel panorama politico e culturale romano e italiano a cavallo tra l’Ottocento e Novecento: i Nathan. “La famiglia Nathan: una protagonista dell’Ottocento europeo: Sara Levi Nathan” è il titolo dell’intervento di Annamaria Isastia, presidente dell’Associazione Soroptimist, che apre l’evento – arricchito da una degustazione kasher – mentre sulle allieve di Balla: Annie Nathan e Pierina Levi si soffermano Flavia Matitti, docente di Storia dell’arte contemporanea, e Olga Melasecchi, curatrice – assieme a Marina Bakos e Federica Pirani – della mostra della Gam. Il 25 giugno, sempre alla Gam, l’associazione femminile Soroptimist organizza un momento di studio dedicato al legame tra l’arte e le donne. Ancora al chiostro del museo romano, protagoniste il 9 luglio le note della musica klezmer, interpretate dall’Orchestra popolare romana. Nei giorni di settembre, in cui cade la Giornata Europea della Cultura Ebraica dedicata a Donne ed ebraismo, tre conferenze (una delle quali al Museo ebraico di Roma) legate alle figure delle artiste della mostra della Capitale apriranno un affascinante spazio di dibattito: il 10 Dora Liscia Bemporad della Fondazione Ambron Castiglioni parla del collezionista Leone Ambron, il 22 Amalia Goldman Besso, Adriana Pincherle e Katy Castellucci verrano raccontate dagli storici dell’arte Claudio Crescenti e Francesca Lombardi; il 30 sarà protagonista la figura di Antonietta Raphael Mafai, con il racconto della figlia Giulia Mafai assieme alla docente di Storia moderna Silvia Berti e alla storica dell’arte Serena De Domicis. Il 17 settembre andrà invece in scena lo spettacolo di Miriam Camerini, Il mare in valigia.

Pagine Ebraiche, giugno 2014

(18 giugno 2014)