Tregua interrotta

sergiominerbiDalle ore 8 di stamane la tregua è stata interrotta da Hamas. Al termine delle 72 ore previste nella riunione del Cairo, Hamas ha ripreso a lanciare razzi e a sparare colpi di mortaio contro il sud d’Israele. Israele ha atteso più di due ore prima di rispondere, ma non è disposto ad accettare la formula di Hamas: “negoziato mentre noi continuiamo a sparare”. In questo quadro Hamas richiede l’apertura di un porto marittimo a Gaza e proclama che l’Egitto è associato con Israele. Gli abitanti israeliani della regione meridionale richiedono che Israele risponda al fuoco di Hamas con maggior vigore e l’ottimismo suscitato dalla tregua sta scemando. Ha parlato stamane alla radio l’ex Generale Giora Ailand che fu capo del Consiglio di sicurezza sotto Arik Sharon ed aveva previsto lo sgombero della striscia di Gaza da parte dei coloni israeliani. All’epoca aveva previsto una serie di tunnel per dare accesso al Mediterraneo a Giordania e Arabia Saudita. Ciò avrebbe favorito lo sviluppo economico di questi paesi arabi. Di questo piano non rimane molto, sebbene si parli ora di vendere alla Giordania una parte del gas metano scoperto nel braccio di mare prospicente a Haifa. Stamane Ailand ha suggerito di cedere alla richiesta di Hamas di aprire un porto marittimo a Gaza permettendo così le comunicazioni dirette con alcuni paesi del Mediterraneo che si impegnino a sorvegliare i carichi in partenza per Gaza. L’Italia potrebbe avere un ruolo importante in un progetto del genere. Hamas è un partner difficile, poco affidabile, ma idee di questo genere, specie se appoggiate da ex capi militari israeliani, potrebbero migliorare molto le relazioni coi vicini. La formula dovrebbe essere: vivere e lasciar vivere.

Sergio Minerbi, diplomatico

(8 agosto 2014)